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Montecchio Maggiore

Villa Cordellina apre ai privati. «Alloggi nobiliari offerti a tutti»

La Provincia pronta ad accogliere proposte per la gestione del complesso che comprende anche parco e scuderie

Dormire una notte nell'appartamento del presidente della Repubblica o spalancare le finestre ed avere una vista unica sulla sala del Tiepolo o prendere un caffè nei Rustici o ancora passeggiare di prima mattina nel silenzio dell'immenso parco. Ma c'è anche molto altro da fare e vedere in villa Cordellina a Montecchio, sede di rappresentanza della Provincia di Vicenza.

La Provincia apre a tutti villa Cordellina

E proprio l'amministrazione provinciale, a cui nel 1966 la famiglia Lombardi donò il complesso settecentesco grazie anche alla mediazione dell'accademico olimpico castellano Remo Schiavo, ha deciso di spalancare le porte a nuove collaborazioni per renderla più fruibile. Una "apertura" a 360 gradi a privati, società, associazioni o fondazioni. Insomma a chiunque abbia un'idea per vivacizzare gli edifici o anche i 40 mila metri quadri di verde.

I costi di gestione dono di 200 mila euro

«Come costi di gestione spendiamo l'anno 200 mila euro - ha spiegato il presidente, Andrea Nardin - e come "introiti" con eventi e manifestazioni (una settantina nel 2023) ne arrivano la metà. Ma il nostro scopo non è certo quello di guadagnarci bensì rendere tutto il complesso più vivace e vissuto». E sono tanti gli spazi che potrebbero essere usati. A partire dagli appartamenti, 8 in totale, due nella parte "nobile" mentre gli altri nell'ala ovest, di fronte all'ingresso principale. Uno degli alloggi che si affacciano nella sala del Tiepolo era dedicato al presidente della Repubblica in visita nel Vicentino.

In villa hanno dormito Einaudi, Leone, Leone, Segni e Cossiga

Nelle camere riservate hanno infatti dormito Luigi Einaudi, Giovanni Leone, Antonio Segni e Francesco Cossiga. «Oltre alla villa padronale ci sono anche la sala vetri e le ex scuderie, le foresterie, la palazzina uffici - ha aggiunto Nardin - i rustici, il parco e i giardini. Largo alle idee quindi di chi è interessato entro il 19 aprile». Dal momento che la villa è un lascito rimarranno intoccabili due principi: il complesso è vincolato come bene culturale, e qualsiasi proposta arrivi dovrà sottostare anche al via libera della Soprintendenza, e la Provincia si riserva alcuni utilizzi gratuiti l'anno per le proprie iniziative.

I progetti da presentare con un calendario di eventi

I progetti, che andranno indirizzati alla Provincia, dovranno comunque contenere una bozza del calendario di eventi all'aperto e al chiuso, un progetto di gestione per la caffetteria, la biglietteria, la libreria e la custodia oltre ad un piano degli interventi di manutenzione ordinaria. Curiosità, quest'anno ricorre per la villa un doppio anniversario: sono passati 70 anni dal restauro voluto da Vittorio Lombardi, l'industriale bresciano che acquistò la villa completamente abbandonata e decise di riportarla agli antichi splendori. E il 2024 è anche il 70esimo anniversario dalla spedizione italiana del K2. Proprio Lombardi si espose personalmente sul piano economico in qualità di tesoriere della spedizione per permettere che la missione, messa a rischio da alcune disavventure, potesse avere luogo.

Antonella Fadda

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