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MONTECCHIO MAGGIORE

Il leone torna a ruggire. Sarà nel rondò entro Natale

Il manufatto che era stato distrutto dopo un incidente nella rotatoria di viale Europa sarà ricostruito. «Un regalo alla città»
Il leone di San Marco abbattuto in settembre da un furgone
Il leone di San Marco abbattuto in settembre da un furgone
Il leone di San Marco abbattuto in settembre da un furgone
Il leone di San Marco abbattuto in settembre da un furgone

A Natale il “leòn” ruggirà ancora a Montecchio. La statua del leone di San Marco, abbattuta a settembre a causa di un incidente stradale, tornerà al suo posto nella rotatoria di viale Europa, nuova di zecca. Il Comune ha infatti deciso di anticipare il rimborso dell’assicurazione del conducente che era uscito di strada, devastando la statua, dando l’incarico ad una ditta specializzata per realizzarne uno nuovo. Il costo totale ammonta a 9 mila euro. «Ad appena due mesi dall’incidente automobilistico, la cui “vittima” era stato il leone di San Marco - afferma il sindaco, Gianfranco Trapula - siamo riusciti ad affidare l’incarico per la realizzazione di una nuova statua identica all’originale, anticipando il più possibile i tempi necessari per ottenere il totale risarcimento dei danni dall’assicurazione del conducente».

La scultura presto sarà ultimata

La scultura dovrebbe essere ultimata e posizionata nello stesso rondò, dove era l’opera precedente, entro la fine dell’anno. «Sarà quindi un regalo di Natale per la città che, sia in occasione dell’inaugurazione nel 2019 che in seguito all’urto, si è sempre dimostrata particolarmente legata a questo manufatto simbolo della storia e delle tradizioni del nostro territorio», aggiunge il primo cittadino.
Il municipio ha già chiesto ad una azienda montecchiana, l’iter è partito nei giorni scorsi, di scolpire un nuovo leone. Il materiale utilizzato sarà la pietra di Vicenza, e l’opera avrà le dimensioni di 130 centimetri per 160 di larghezza e 70 di profondità. La statua sarà completamente realizzata a mano.

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Un simbolo per Montecchio

Insomma per il simbolo del Veneto, ed uno dei simboli di Montecchio insieme con i castelli di Romeo e Giulietta e il cavallo di Alte Ceccato, sarà un ritorno in città e la spesa per la nuova opera sarà pari alla cifra raccolta 5 anni fa dal Comune, durante l’amministrazione Cecchetto, grazie alle donazioni degli stessi montecchiani. Proprio in occasione della posa e dell’inaugurazione a tutti coloro che avevano contribuito il Comune aveva donato una pergamena in ricordo.

L'incidente lo scorso settembre

Ed al suo posto nel rondò di viale Europa il leone era rimasto, fino alla notte fra l’1 e 2 settembre, quando un ventenne di Castelgomberto, a bordo di un furgone Fiat Scudo, stava percorrendo il viale che collega Alte con Montecchio. A quanto pare il giovane, per motivi poi al vaglio dei carabinieri, avrebbe perso improvvisamente il controllo del veicolo, probabilmente urtando uno spartitraffico. Il furgone avrebbe quindi attraversato il rondò, centrando la scultura e conseguentemente, dato il forte impatto, distruggendola. Il ventenne, portato subito in ospedale per accertamenti, se l’era cavata con qualche lieve ferita ma per il leone non c’era stato niente da fare, era stato completamente devastato e la scultura non era più recuperabile.

E il dispiacere, per i montecchiani, per un tale evento era stato ancora più grande per il fatto che, il 3 settembre, era in programma la maratona di pattinaggio corsa, appuntamento conclusivo dei Mondiali ospitati da Montecchio. Secondo il percorso gli atleti di tutto il mondo sarebbero passati più volte vicino alla rotonda. 

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Un leoncino come copia

Così, per non avere un rondò sguarnito, alcuni volontari avevano posizionato, solamente per la durata della gara, un leoncino, copia in miniatura di quello distrutto. La piccola statua era stata quindi spostata e messa al sicuro ma da allora era partito il conto alla rovescia in attesa del “ritorno” della statua a grandezza originale. Che arriverà durante le festività natalizie. 

Il leone di San Marco è il secolare simbolo della Serenissima ma anche della Regione Veneto, di Venezia, città e provincia, e di numerosi altri enti e amministrazioni civili, militari e politici. Secondo un’antichissima tradizione un angelo in forma di leone alato avrebbe rivolto a san Marco, naufrago e febbricitante nelle lagune veneziane, la frase: “Pax tibi Marce, evangelista meus”. Scritta che ancora oggi appare accanto al leone alato con un libro aperto. 

Antonella Fadda

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