«Se volete rivedere il vostro profilo Instagram, dovete pagarci». La nuova frontiera dei "sequestri" viaggia online attraverso il phishing.
Un'azienda orafa di Torri di Quartesolo aveva deciso di investire tempo e risorse per coltivare il suo spazio social.
Meno di un mese fa, è scattato il tranello da parte di truffatori molto probabilmente specializzati nel settore. All'indirizzo mail dell'azienda, reperibile direttamente sul profilo, è arrivato un messaggio strano. Riproducendo la grafica del social, nonostante il mittente fosse evidentemente un indirizzo "fake", si richiedeva di inserire le proprie credenziali per accedere a Instagram con il fine di ottenere il badge blu di verifica che conferisce maggior credibilità a un profilo.
Il profilo è stato immediatamente hackerato. In due ore, è arrivata una seconda mail: «Avete due ore per rispondere a questo messaggio se rivolete il vostro profilo che è stato bloccato dalle impostazioni. Altrimenti, cancelleremo tutte le foto e lo venderemo».
L'azienda ha deciso di non cedere al ricatto. La pagina, al momento, risulta inesistente e non è più visibile sul social network. Ora l'azienda ripartirà daccapo per ricostruire da zero la sua identità in un lungo percorso