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Il Comune vende l’edificio che non c’è

Il vuoto lasciato dall’edificio abbattuto per mettere in sicurezza la zona.ARMENI
Il vuoto lasciato dall’edificio abbattuto per mettere in sicurezza la zona.ARMENI
Il vuoto lasciato dall’edificio abbattuto per mettere in sicurezza la zona.ARMENI
Il vuoto lasciato dall’edificio abbattuto per mettere in sicurezza la zona.ARMENI

Il curioso caso dell'edificio fantasma di via Appia. Inserito nel piano delle alienazioni del Comune di Caldogno per il 2021 e pronto per essere venduto a 50 mila euro in virtù della sua “destinazione residenziale”, come si legge nel documento ufficiale, non ci sarebbe nulla di strano se non fosse che l'immobile “in precarie condizioni di ristrutturazione”, semplicemente, non esiste. Non più, perlomeno. Lo stabile che per decenni è stato utilizzato come magazzino comunale dopo che trent'anni fa era entrato a far parte del patrimonio pubblico, è stato infatti abbattuto alla fine dello scorso anno proprio a causa del suo stato pericolante. Un'operazione “non più rimandabile”, come sottolinea il sindaco Nicola Ferronato, sulla scorta del concreto rischio crollo del fabbricato e che però dev'essere sfuggita in sede di redazione del bilancio, dal momento che lo stesso è stato inserito nel programma di dismissioni immobiliari al pari dell'ex municipio in piazza Bruno Viola, proposto a 650 mila euro e quelli sì, ancora in piedi, per quanto segnato dal tempo e dall'incuria. Ad evidenziare la discrepanza tra la realtà e le intenzioni, sicuramente buone, della maggioranza sono stati i consiglieri del gruppo “Si.Amo Caldogno” Ferdinando Cappozzo e Bruno Laghetto e di “Caldogno Futura” Anna Maria Fabris, che durante l'ultimo consiglio comunale hanno sollevato la questione. «Abbiamo fatto notare semplicemente che in via Appia non c'è più niente – sottolineano i consiglieri- ma sia il sindaco Nicola Ferronato che l'assessore ai lavori pubblici Paola De Franceschi hanno ribattuto con molta sicurezza che l'edificio esiste e che era stato solamente messo in sicurezza nell'anno precedente con l'asporto dell'eternit». Peccato però che a pagina 143 del Dup, il documento unico di programmazione, poche righe sotto il paragrafo sull'inserimento dell'immobile “fatiscente” tra quelli in vendita per l'annualità 2021, vi sia una sezione specifica intitolata proprio “Demolizione edificio di via Appia”: un intervento costato alle casse comunali 30 mila euro ed eseguito da una ditta esterna nel 2018. Ed effettivamente basta un veloce passaggio in via Appia per accorgersi che la vecchia palazzina è scomparsa: tra le due abitazioni all'interno della corte privata dove sorgeva il rudere non resta che un lotto vuoto protetto da una recinzione. «Non è dato sapere se l'edificio fantasma interessi a qualcuno – ironizzano le minoranze- ma sembra certamente alto il prezzo, 50 mila euro, che il privato verrebbe chiamato a pagare». Alto forse, ma non per quello che, “ipoteticamente e fisicamente”, si potrebbe costruire, secondo il primo cittadino: «Lo sappiamo che l'edificio non c'è più – replica Ferronato- ma c'è il sedime, abbiamo mantenuto lo stesso prezzo di vendita e la stessa dicitura perché è possibile realizzare un'altra casa simile a quelle che sorgono attorno. E comunque non potevamo che abbattere le mura, se un bambino fosse entrato a giocare lì e ci fossero stati crolli allora sì che sarebbe stata una tragedia. Abbiamo agito da responsabili». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giulia Armeni

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