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«Baita alpina, le regole valgono per tutti»

L’edificio comunale al centro della contesa tra Comune e alpini
L’edificio comunale al centro della contesa tra Comune e alpini
L’edificio comunale al centro della contesa tra Comune e alpini
L’edificio comunale al centro della contesa tra Comune e alpini

«Tutti sono tenuti al rispetto delle regole». Lo afferma il sindaco Elisa Santucci che ha denunciato il capogruppo degli alpini di Monteviale Domenico Baruffato per occupazione abusiva di edificio pubblico, la “baita alpina”. Sindaco Santucci, non si poteva evitare di arrivare a questo? Non avevamo alternative. Abbiamo provato in tutti i modi con ripetuti inviti e diffide a chiedere agli alpini di consegnare copia delle chiavi della baita dopo che di nascosto avevano cambiato le serrature di un edificio comunale. Davanti a un rifiuto categorico siamo stati costretti a farlo. Non ce l’abbiamo con gli alpini, tanto meno con il gruppo di Monteviale. Prima avete cercato di risolvere la questione? Quando ci siamo resi conto che non potevamo più entrare nella struttura, stavamo preparando un esposto alla polizia locale contro ignoti. Fino a quando il capogruppo ha ammesso di aver cambiato le serrature. Ed è scattata la denuncia. Non subito. Abbiamo dato un primo termine di consegna per la consegna delle chiavi. Poi un secondo. Abbiamo aspettato altri giorni. Tutti sono tenuti al rispetto delle regole. Ho condiviso la scelta, difficile e sofferta, con la giunta. La nostra bandiera è il dialogo, il confronto. Porte aperte. Non mi sono preoccupata di inimicarmi i cittadini con la denuncia. Ci guida la volontà di operare a tutela dei diritti della comunità. La sezione Ana di Vicenza era informata? Sì. Contestualmente ho informato il presidente Cherobin auspicando in un loro intervento di mediazione. La risposta è stata di silenzio. L’ho anche contattato via messaggio, esprimendo la preoccupazione per il protrarsi di questa intransigenza da parte degli alpini. Mi ha risposto ipotizzando un incontro, senza alcun cenno alla gravità dell’atto, cioè la sostituzione delle serrature. Il problema quindi è il cambio delle serrature. Sì. Non si possono sostituire le serrature di un edificio di proprietà comunale e di fatto, volontariamente, negare così l’accesso alla struttura al Comune e a tutti i cittadini che ne hanno legittimo godimento senza conseguenze. Tutto il resto - comodato, gestione, convenzione - resta aperto e in discussione. Ma prima devono consegnare le chiavi. Se restituissero le chiavi, si potrebbe discutere? O a questo punto è troppo tardi? Si può discutere, certo, ma è chiaro che ora non c’è più la fiducia di prima che ci aveva portato a lasciare anche agli alpini le chiavi della struttura. Adesso saranno loro a dover ricostruire il rapporto. Avete approvato un nuovo regolamento comunale che mette a disposizione di tutti la struttura. Abbiamo inserito la sede degli alpini come tutti i locali del Comune nel regolamento approvato dal Consiglio che andava a colmare la mancanza del comodato. Un atto propedeutico per arrivare al comodato. In una società ideale può valere una stretta di mano, ma nella pubblica amministrazione anche l’acquisto di una matita richiede un atto scritto. Il gruppo alpini temeva di dover rispondere di eventuali incidenti che sarebbero potuti accadere nella struttura. Timore fondato? Loro non sono responsabili di quello che accade lì dentro e non possono gestire la struttura proprio perché manca un atto formale. La responsabilità civile e penale è in capo al Comune. Per questo ci siamo andati con i piedi di piombo, per tutelare anche loro nel caso dovesse accadere qualcosa. L’ho spiegato agli alpini ma non si sono fidati del sindaco. Cosa succederà ora? Vogliamo essere ottimisti. È successa una cosa grave ma siamo pronti a risolvere il problema. Ma è tutto in mano agli alpini. Devono restituire le chiavi. Mi ero anche resa disponibile a partecipare alla loro assemblea del 7 settembre. Non hanno voluto. Una denuncia al capogruppo degli alpini: caso unico in Italia. Lo spero bene. Che nessun altro alpino si senta in diritto di fare un’azione del genere, ai danni di un’autorità, delle istituzioni, di una comunità. E mi auguro di essere anche il sindaco che chiuderà la vicenda. Che qualcuno sta strumentalizzando a danno di tutto il paese. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luisa Nicoli

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