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valbrenta

Valbrenta e la viabilità stravolta. «Danni a strade e case: un salasso»

di Michela Cola
Il sindaco: «Lavori sulla Valgadena di notte e 405 ore extra della polizia per non creare altri disagi nell’unica via percorribile»
Il 12 gennaio scorso i massi hanno bloccato Ss 47 e ferrovia: Valsugana chiusa e disagi
Il 12 gennaio scorso i massi hanno bloccato Ss 47 e ferrovia: Valsugana chiusa e disagi
Il 12 gennaio scorso i massi hanno bloccato Ss 47 e ferrovia: Valsugana chiusa e disagi
Il 12 gennaio scorso i massi hanno bloccato Ss 47 e ferrovia: Valsugana chiusa e disagi

La conta dei danni si farà alla fine ma già sono iniziati i primi esborsi da parte del Comune di Valbrenta per riparare ciò che l’intensa viabilità di questo periodo ha arrecato a manufatti pubblici e privati. Muri a secco di confine già sanati e altri tenuti costantemente monitorati perché a rischio di crollo, banchine laterali della carreggiata cedute sotto il peso dei mezzi che si sporgono per evitare intasamenti al traffico, tombini dei sottoservizi affossati, con forte preoccupazione per le tubature sottostanti, muri di proprietà privata danneggiati e la contrada Sasso Stefani che diventa “sorvegliato speciale” per tali criticità. È lunga la lista delle ricadute negative annotate finora sulla strada comunale Valgadena, che dovrà reggere almeno per un altro mese un livello di stress troppo alto per la sua conformazione.

Il malcontento

Il malcontento di chi vorrebbe passare senza riuscirci si fa ancora sentire ma il sindaco Luca Ferazzoli è stato chiaro con tutti gli esponenti istituzionali coinvolti nella gestione della mobilità, viceministro e prefetto compresi: «La comunale Valgadena è l’unico corridoio di transito fra nord e sud dopo la chiusura di statale, ferrovia e ciclabile e non possiamo permettere che si interrompa anche questo passaggio, punto su cui tutti convengono – riferisce –, tanto che abbiamo già eseguito varie riparazioni nelle ore notturne per non creare intasamenti».

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I danni nelle proprietà private

Sono stati molti i danni registrati anche nelle proprietà private, rovinate dai mezzi costretti a manovre azzardate in spazi angusti.
«Siamo solerti nel rimediare le rotture, accollandoci tutte le spese, comprese quelle del controllo del traffico da parte della polizia», riferisce sempre Ferazzoli, senza nascondere le difficoltà che la sua Amministrazione sta incontrando.

Una voce non trascurabile, quest’ultima, considerato che per i primi 7 giorni, dopo la frana, all’ufficio contabilità di palazzo Guarnieri sono arrivati da pagare 14 mila euro, pari a 405 ore di servizio prestate dagli agenti di polizia locale dell’Unione montana del Bassanese.

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Le spese straordinarie

Spese straordinarie hanno riguardato anche il ponte di Rialto di Valstagna, per il quale in questo periodo avrebbe dovuto aprirsi il cantiere riguardante l’allargamento sia della sede stradale che di quella pedonale.
«È un progetto di un milione e mezzo di euro che abbiamo rinviato a data da destinarsi – spiega il sindaco – e anche questo crea un danno economico non indifferente al Comune».

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Oltre alle uscite eccezionali legate all’evento frana, sul bilancio comunale pesano pure le mancate entrate dell’autovelox installato sulla Ss 47 all’altezza di via Rivalta, posto a tutela dei residenti, che i questo periodo non genera sanzioni.
«La Valgadena è inadeguata al carico di traffico post frana – ribadisce il sindaco di Valbrenta –: io ho il dovere di tutelare le fasce deboli ma anche gli stessi abitanti, che hanno il diritto di vivere e spostarsi in sicurezza e senza che ogni volta sia un’odissea. Stiamo facendo tutti il massimo». 

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