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Bassano

S. Marco dopo Van Gogh. Attivista vicentina di nuovo nei guai

di Karl Zilliken
Tra i sei giovani imbrattatori ambientalisti Ismaela Cavallin, studentessa di Valbrenta che ha 25 anni

Hanno caricato gli estintori di argilla e Nesquik e hanno “fatto fuoco” contro la Basilica di San Marco a Venezia, imbrattandola con macchie che avevano tutte le sembianze del fango. Tra i sei giovani attivisti del gruppo “Ultima generazione” che nella tarda mattinata di giovedì sono entrati in azione in piazza San Marco c’è anche Ismaela Cavallin, studentessa di 25 anni originaria di Valbrenta che da anni si è stabilita a Padova. La giovane vicentina, poco più di un anno fa, era stata tra le protagoniste di un altro episodio eclatante legato alle proteste ambientaliste del collettivo e cioè l’imbrattamento con del minestrone del vetro protettivo del quadro di Vincent Van Gogh “Il seminatore” esposto a palazzo Bonaparte, a Roma.

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Quando sono entrati in azione, gli attivisti di “Ultima generazione” hanno definito il loro gesto un «allarme anti-incendio» e hanno esposto ai piedi della Basilica uno striscione per diffondere la proposta della loro organizzazione. Visto il dispiegamento di forze che protegge Venezia in generale e in particolare un luogo sensibile come piazza San marco, in pochi istanti sono arrivati sia gli agenti di polizia del commissariato di San Marco, sia quelli della polizia locale. L’obiettivo del blitz dei ragazzi era quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla crisi climatica che rischia di sommergere la città lagunare. Anche una turista francese e la figlia si sono unite alla protesta, sostenendo uno striscione. «Venezia è una città che sta affondando - la rivendicazione del gruppo - Perché i nostri governi non hanno agito contro la crisi climatica. Oggi chi di voi è qui per fare le foto e vedere questa chiesa ha un privilegio».

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Le conseguenze dell'azione illegale

Dopo l’intervento degli agenti della Digos, tutti i partecipanti sono stati presi di peso per essere portati in questura. Gli attivisti sono stati denunciati per danneggiamento ma è possibile che l’inchiesta aperta dal sostituto procuratore Roberto Terzo si arricchisca con altri elementi. Rabbiosa la reazione del ministro Gennaro Sangiuliano e del governatore del Veneto, Luca Zaia, che hanno chiesto sanzioni esemplari per condannare chi deturpa il patrimonio culturale.

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