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La curiosità

Quando Bassano cucinò per Papa Ratzinger. «Un pranzo molto apprezzato»

Sobrio il menu che Dussin, con lo chef Andrea Campagnolo, preparò per pranzo con le specialità della terra vicentina.
La delegazione bassanese con papa Benedetto XVI
La delegazione bassanese con papa Benedetto XVI
La delegazione bassanese con papa Benedetto XVI
La delegazione bassanese con papa Benedetto XVI

Bassano cucinò per il il Santo Padre Benedetto XVI al Sinodo dei vescovi. Per quattordici giorni, nel 2019, il Vaticano accolse 185 padri per il Sinodo dedicato ai problemi della Chiesa nel Medio Oriente. Questo importante incontro ebbe una chiusura enogastronomica, con il convivio che Joseph Ratzinger volle offrire ai vescovi e ai patriarchi delle varie Chiese e quel convivio parlò bassanese. Ad organizzare il tutto era stato chiamato nella Città del Vaticano Sergio Dussin, allora presidente del Gruppo ristoratori bassanesi. Il pranzo fu servito in sala Nervi.

Sobrio il menu che Dussin, con lo chef Andrea Campagnolo, preparò per pranzo con le specialità della terra vicentina. Come antipasto furono serviti piatti di prosciutto crudo di Parma con radicchio di Treviso e scaglie di grana padano. Il primo piatto presentava dei tortellini ripieni di carne con burro e parmigiano. Il secondo invece era di stampo bassanese con il guanciale di manzo della ormai nota "Basanina". Ad accompagnare la carne, polenta di Marano con broccoli bassanesi. Infine, come dessert, cialda di sfoglia con crema pasticcera e scaglie di cioccolato.
Anche i vini, rigorosamente selezionati, erano strettamente vicentini, a cominciare dal Breganze bianco "Il Pendio" dell'azienda di Contrà Soarda e del Cabernet dell'azienda agricola Due Santi, fino ad arrivare al Dindarello moscato dell'azienda Maculan.

«È stato un pranzo che ho molto apprezzato, siete stati davvero bravi», il commento del Santo Padre a Dussin prima di lasciare il salone. «Sono queste le soddisfazioni più belle del nostro lavoro - aveva detto all'epoca Dussin -.Il fatto che abbiamo raccolto anzitutto l'apprezzamento del Papa e poi di numerosi fra vescovi e cardinali ci conforta sulla bontà dell'impegno profuso».
 

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