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Il vescovo da Stefano: «Siamo accanto a te»

Il vescovo di Vicenza, monsignor Beniamino Pizziol, a Cassola dopo l’incontro con Stefano Gheller  CECCON
Il vescovo di Vicenza, monsignor Beniamino Pizziol, a Cassola dopo l’incontro con Stefano Gheller CECCON
Il vescovo di Vicenza, monsignor Beniamino Pizziol, a Cassola dopo l’incontro con Stefano Gheller  CECCON
Il vescovo di Vicenza, monsignor Beniamino Pizziol, a Cassola dopo l’incontro con Stefano Gheller CECCON

«E’ stata solo una visita per dimostrare da vicino il mio affetto e la mia attenzione a Stefano. Abbiamo parlato solo marginalmente della sua intenzione di andare in Svizzera per scegliere la morte assistita, quello a cui tenevo era fargli sapere che ci sono, che la nostra Chiesa gli è sempre accanto. L’ho semplicemente ascoltato, gli ho testimoniato che siamo al suo fianco. Seguirò da vicino l’evoluzione della sua storia attraverso il parroco di San Giuseppe, al quale ho chiesto di riferirmi ogni prossimo momento». L’INCONTRO. Erano quasi le 17.30 di ieri quando monsignor Beniamino Pizziol è uscito dalla casa di Stefano Gheller, al civico 29 di via San Bonaventura, nella frazione di Cassola. Il vescovo era arrivato puntuale alle 16.30, per un appuntamento estremamente riservato, concordato attraverso il parroco, con il 46enne che dalla nascita combatte contro una malattia degenerativa terribile, di cui sono affette anche la madre e la sorella Cristina. Stefano da quando aveva 14 anni è relegato su una carrozzina e sopravvive grazie a un respiratore. Chiede maggiori sostegni economici per pagarsi un’assistenza completa. Nel frattempo il cassolese ha già preso contatti con una clinica d’Oltralpe per avviare le pratiche dell’eutanasia, perché, ripete: «Non voglio finire come mia madre, non ho potuto decidere nulla su come vivere, ma voglio decidere come morire con dignità». COLLOQUIO PRIVATO. La sua storia ha scosso migliaia di persone, inclusi il vescovo e la curia vicentina. Monsignor Pizziol, un mese fa, aveva letto la storia di Stefano raccontata dal Giornale di Vicenza e gli aveva fatto subito sapere che se avesse accordato un incontro riservato sarebbe stato felice di raggiungerlo nella sua casa. Ieri è stato così. In una “chiacchierata” informale, durata quasi un’ora, accomodati alla tavola semplice della casa popolare, il vescovo di Vicenza e Stefano hanno parlato a cuore aperto. «E’ stato davvero bello ricevere in casa mia monsignor Pizziol - ha raccontato poi Stefano - E’ una persona estremamente semplice e sensibile, un uomo buono. E’ stato facile aprirmi con lui, raccontargli della mia vita, del mio dolore e delle difficoltà che devo affrontare. Mi ha ascoltato senza giudicarmi, anche quando gli ho detto della mia scelta di andare in Svizzera: gli ho spiegato con il cuore in mano che vedere mia madre in quello stato e contemporaneamente pensare che sarà lo stesso in cui finirò io, per me sta diventando troppo difficile». DA PAPA FRANCESCO. Stefano rivela un altro particolare: «La visita del vescovo mi ha fatto bene al cuore. Gli ho chiesto di intercedere per organizzare un incontro con Papa Francesco, vorrei poter assistere a una delle benedizioni in piazza San Pietro. Il vescovo ha detto che lo farà, proveremo ad andare a Roma quando farà più caldo, magari in primavera, così da non compromettere ulteriormente il mio stato di salute. Mi ha portato un regalo che conserverò caramente, mi ha anche chiesto se volevo la sua benedizione, ovviamente ho risposto di sì». NUOVI AMICI. Stefano adesso è più felice, i suoi occhi si imperlano ancora di lacrime, ma questa volta di gioia: «Da quando le persone hanno conosciuto la mia storia tramite Il Giornale di Vicenza mi sono arrivate tantissime richieste di amicizia su facebook - spiega - e molti amici che prima erano solo virtuali sono venuti a trovarmi di persona. So che può sembrare una sciocchezza per chi ha una vita normale, ma per me è davvero un grande regalo quando qualcuno mi dedica un po’ del suo tempo. Quest’anno, dopo tantissimo tempo, per Natale sono riuscito a uscire a pranzo insieme a mia sorella e a un caro amico che si è offerto di accompagnarci: è stato bellissimo. La vita resta difficile, ma il mondo adesso mi sembra meno avaro». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Francesca Cavedagna

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