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Chiampo

Violenta una tredicenne. Condannato a nove anni di carcere

Un concittadino maliano di 33 anni ha abusato almeno tre volte della ragazzina che era anche rimasta incinta

Un inferno durato almeno tre mesi per una ragazzina che, all'epoca dei fatti, aveva appena 13 anni. Il tribunale, riunito nel collegio presieduto dal giudice Giulia Poi, ha condannato a 9 anni di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali e a quelle relative alla sua detenzione in carcere, Barak Toure', cittadino maliano di 33 anni, per aver violentato in almeno tre occasioni la sua giovane vittima, che dopo gli stupri era anche rimasta incinta.

Le violenze avvenute tra giugno e ottobre 2020

L'accusa era pesantissima ed il tribunale ha applicato una sentenza altrettanto severa. Toure', difeso dall'avvocato Chiara Sella, è riuscito tra il giugno e l'ottobre del 2020, più volte a chiudersi nella sua stanza con la bambina. Quindi, dopo aver serrato la porta, ha sempre tolto la chiave dalla toppa per evitare che la giovane vittima potesse tentare di darsi alla fuga. Quindi, consumava gli stupri tenendo ferma la bambina per evitare che si muovesse, bloccandole le mani per impedire reazioni e facendo di tutto perché la bambina non potesse chiedere aiuto.

La ragazzina era rimasta incinta ma ha abortito

Come detto, la ragazzina era rimasta incinta e, dopo l'aborto, il feto era stato sequestrato. La mamma e il papà della bimba, anche loro di origine africana anche se di un Paese diverso da quello del condannato (non lo specifichiamo per evitare di rendere riconoscibile la ragazza), si sono costituiti parte civile. Il tribunale ha quindi stabilito di risarcire la bimba con 50 mila euro e 10 mila euro a testa per i genitori, oltre alla rifusione delle spese processuali per la costituzione di parte civile della famiglia, che è stata difesa dall'avvocato Raffaela Di Paolo.Oltre ai nove anni di carcere, Toure' sarà interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e sarà in stato di interdizione legale per tutta la durata della pena. Non solo, il tribunale ha stabilito che al maliano sarà anche proibito per sempre di occuparsi a qualsiasi titolo di tutela o di curatela, ma anche di ricoprire qualsivoglia incarico nelle scuole di ogni ordine e grado e in qualsiasi istituzione, pubblica o privata, che sia frequentata prevalentemente da minori.

A fine pena il condannato non potrà più avvicinarsi alla sua vittima

E quando il 33enne uscirà dal carcere, sono già state stabilite delle misure per evitare che quanto ha commesso possa ripetersi: dopo l'esecuzione della pena, infatti, a condannato sarà impedito di avvicinarsi a meno di 500 metri dalla sua vittima, ma anche il divieto di avvicinarsi a luoghi che siano abitualmente frequentati da minori e il divieto di svolgere qualsiasi lavoro che preveda un contatto con i giovani. In più, Toure' dovrà sempre tenere costantemente informati gli organi di polizia in merito alla propria residenza e anche riguardo i propri spostamenti. Dopo il pronunciamento, il tribunale si è riservato 90 giorni per la pubblicazione delle motivazioni che hanno condotto alla sentenza. I giudici hanno anche disposto la distruzione del feto, purtroppo esito degli stupri, che era stato posto sotto sequestro.

Karl Zilliken

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