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Arzignano

Pestò la madre, arrestato. E ora va al suo funerale

Il figlio della donna, indagato per le presunte violenze tuttora ai domiciliari, ha ottenuto una deroga speciale dal giudice.
Il Duomo di Ognissanti dove è stato celebrato il funerale dell’anziana, presente anche il figlio
Il Duomo di Ognissanti dove è stato celebrato il funerale dell’anziana, presente anche il figlio
Il Duomo di Ognissanti dove è stato celebrato il funerale dell’anziana, presente anche il figlio
Il Duomo di Ognissanti dove è stato celebrato il funerale dell’anziana, presente anche il figlio

Un funerale semplice, vissuto in maniera serena dai partecipanti quello per l’ultimo saluto a Maria Sartori, 93 anni, di Arzignano, deceduta all’ospedale Cazzavillan dove era stata ricoverata dopo l’intervento dei carabinieri che avevano arrestato per maltrattamenti nei suoi confronti il figlio convivente Giandomenico Savegnago, 55 anni, autotrasportatore. L’indagato, al quale è stata concessa un’apposita deroga per partecipare alla cerimonia funebre dopo che il giudice per lui aveva disposto gli arresti domiciliari, ha presenziato alla liturgia ma non ha potuto accompagnare la madre al cimitero. 

Durante la messa, che è stata celebrata nel Duomo di Ognissanti, don Gigi Fontana s’è soffermato sul Vangelo e sulla parola di Dio invocando misericordia per la morte della pensionata, conosciuta come una donna forte, generosa e disponibile, sempre pronta a dare una mano al prossimo.

Le botte e l'arresto del figlio

L’autotrasportatore era finito in manette a conclusione di un’inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Maria Elena Pinna, avviata in seguito alle segnalazioni dei vicini di casa della pensionata preoccupati per le grida provenienti dall'appartamento in cui l’anziana viveva. I carabinieri avevano quindi piazzato delle telecamere all’interno dell’appartamento, e le immagini registrate hanno poi portato all’arresto.

L'autotrasportatore, che era andato a vivere con la madre dopo essersi separato dalla moglie, nel corso dell'interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari Roberto Venditti, si era detto affranto e costernato per quanto commesso nei confronti della mamma, non autosufficiente, e di cui era l’unico a prendersi carico, continuando contemporaneamente a lavorare. 

Secondo l’accusa, botte, insulti e umiliazioni sarebbero andate avanti diverso tempo; di qui la restrizione in carcere, poi attenuata dai domiciliari.

Attesa per l'esito dell'autopsia

Sulla salma di Maria Sartori è stata eseguita l’autopsia: l’esito degli accertamenti, che potrebbero aggravare la posizione del figlio, sono attesi tra due mesi. Per gli inquirenti sarà infatti fondamentale comprendere quale sia stata la causa della morte: se la sfortunata vittima fosse affetta da altre patologie, vista l’età, che hanno portato al decesso, oppure se quest’ultimo sia stato provocato dalle percosse del figlio. In tal caso, Savegnago, che è difeso dall’avv. Silvia Balboni, potrebbe dover rispondere di omicidio preterintenzionale. 

Giorgio Zordan

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