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Camisano

Ragazza di 25 anni morta nello schianto: al fidanzato due anni

Nell'incidente morì Claudia Cherobin. L’impatto avvenne con lo spigolo di un muro lungo la strada dopo il sorpasso con un altro veicolo il cui conducente è sotto inchiesta

Claudia Cherobin, quando morì, nel maggio dello scorso anno, a seguito di un drammatico incidente automobilistico innescato da un sorpasso azzardato lungo via Rasega, tra i comuni di Grumolo e Santa Maria di Camisano, aveva 25 anni; sognava la laurea e un figlio. 
Quel giorno Claudia, che viveva a Gazzo in provincia di Padova, era in auto con il suo ragazzo, Thomas Schiavo, 25 anni, operaio, residente a Camisano. L’altro giorno Schiavo, al termine dell’udienza preliminare davanti al gup Matteo Mantovani, ha patteggiato due anni di reclusione con la sospensione condizionale della pena. Udienza a cui hanno assistito anche la mamma di Claudia, la signora Livia Rosa Cherobin, alcuni amici di famiglia e delle studentesse universitarie che frequentavano l’ateneo assieme alla vittima padovana.

Il legale della famiglia

«Tutti sorpresi - appunta l’avvocato Mario Antinucci, legale che assiste la famiglia Cherobin costituitasi parte civile - non solo della pena mite, ma addirittura di non aver visto coinvolto nel giudizio penale l’ente pubblico proprietario della strada in cui è avvenuto il tragico schianto».
Ed è proprio su questo aspetto che la famiglia di Claudia continua a puntare il dito. Perché, detto che la Bmw condotta da Schiavo sarebbe andata a una velocità ben più sostenuta di quella prescritta lungo quel tratto; l’auto, una volta fuori controllo, è andata a impattare contro lo spigolo di un muretto in cemento armato che sarebbe praticamente proprio a bordo strada. E nessuno, lamentano i familiari della vittima, in questi mesi avrebbe fatto nulla per intervenire e modificare la “sporgenza”.

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«È anche per questo che la famiglia di Claudia non intende fermarsi - prosegue l’avvocato Antinucci - e prenderà iniziative a 360 gradi per verificare eventuali altre responsabilità o profili di colpa».
Intanto però, al di là delle future iniziative dei parenti della giovane vittima, il caso non si è chiuso con il patteggiamento del fidanzato di Claudia. Rimane infatti ancora aperta la posizione giudiziaria di Alessandro Bertollo, anche lui 25 anni, che si trovava alla guida della Mercedes Classe A urtata dalla Bmw di Schiavo in fase di sorpasso. Nei suoi confronti la procura ha chiesto l’archiviazione, ma l’istanza è stata impugnata e la posizione di Bertollo verrà discussa nel corso dell’udienza preliminare fissata davanti al giudice Roberto Venditti che si terrà nel maggio del prossimo anno.
In base a quanto sarebbe emerso nel corso delle indagini parrebbe che non solo il conducente della Classe A stesse pure lui viaggiando a un’andatura superiore al limite di velocità presente sulla strada, ma che nel momento del sorpasso non avesse nemmeno decelerato. 
Circostanze che ora dovranno essere valutate dal gup che deciderà se confermare l’archiviazione oppure rinviare a giudizio l’indagato. 
L’incidente sarebbe anche stato ripreso da un testimone che vide la Bmw decollare prima dello schianto.

 

Matteo Bernardini

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