Giocano prima ancora di allenarsi, ridono anziché sforzarsi, imparano a conoscersi invece che a scrutarsi da lontano. Perché nello sport che hanno scelto non c'è rivalità né necessità di sfidarsi e primeggiare ma solo il desiderio di divertirsi e scoprire un mondo colorato e irriverente. Quello dei volontari di Dottor Clown Italia che, forti della base calidonense ( l'associazione Ancis Aureliano onlus), hanno aperto la prima scuola di circo per bambini.
Se infatti esistono già dei corsi serali per gli aspiranti “dottori del sorriso” e per tutti coloro che, per vari motivi, vogliono apprendere l'affascinante arte circense, l'esperimento rivolto ai bambini delle elementari è il primo in assoluto a Caldogno. A rendere possibile il progetto il supporto dato dall'amministrazione comunale che, attraverso il programma di “Avvicinamento allo sport”, ha inserito il circo motricità e il circo educativo per i più piccoli tra le discipline offerte gratuitamente a bambini e ragazzi per tutto l'anno scolastico.
E così più di qualcuno ha deciso di tentare la strada delle acrobazie e della giocoleria, presentandosi al mercoledì pomeriggio nella palestra della scuola primaria di Rettorgole. Ad attendere i primi piccoli partecipanti l'istruttore Raj Kumar Engilala, diplomato in accademia circense e due giovanissime volontarie, Giulia e Silvia. A loro il compito, tra birilli, palline colorate, tappetoni e drappi appesi al soffitto su cui arrampicarsi e contorcersi, di introdurre gli alunni all'inesplorato universo del circo.
«È un modo nuovo e diverso per imparare e divertirsi, oltre che per fare sport visto che si tratta di un allenamento completo», spiega Evaristo Arnaldi, presidente di Dottor Clown Italia. E i diretti interessati, i bimbi, non potrebbero essere più d'accordo: «Possiamo restare altri dieci minuti?» chiede Virginia, 9 anni, a mamma Giusy, mentre genitori e nonni si assiepano fuori dalla palestrina per assistere alla prima lezione di prova.
«Torneremo sicuramente – assicura un'altra mamma- non ho mai visto mio figlio così felice».