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Lonigo

Balletto “russo” annullato. Sui social pioggia di insulti filorussi al Teatro

I ballerini sul palco con la bandiera ucraina al termine dello spettacolo al Teatro di Lonigo
I ballerini sul palco con la bandiera ucraina al termine dello spettacolo al Teatro di Lonigo
I ballerini sul palco con la bandiera ucraina al termine dello spettacolo al Teatro di Lonigo
I ballerini sul palco con la bandiera ucraina al termine dello spettacolo al Teatro di Lonigo

Un bombardamento di commenti ingiuriosi e violenti è piovuto, via social network e via email, nei confronti della direzione del Teatro Comunale di Lonigo, “reo” di sostenere la censura della «naziucraina» nei confronti di Cajkovskij e, più estesamente, della cultura in generale. È questa la coda al veleno del cambio di programma nella serata al Comunale leoniceno di giovedì 7 aprile, evento in beneficenza sostenuto da parecchi sponsor e alimentato dalla generosità dei tanti spettatori che hanno riempito il teatro e goduto della rappresentazione di “Giselle” ad opera dei ballerini e solisti dell’Opera Nazionale dell’Ucraina. Come raccontato nei giorni scorsi, questo spettacolo ha sostituito quello che era in programma, ovvero il “Lago dei cigni”, con musiche del russo Cajkovskij.
Per tutta la giornata di ieri commenti al vetriolo, minacce, dichiarazioni, insulti, hanno invaso la pagina facebook del Teatro Comunale di Lonigo e molte le mail all’indirizzo della biglietteria del teatro, alcune firmate, altri con nomi fittizi di chi usa la tastiera di un computer sparando parole come proiettili. Si va dall’augurare che al cda del Teatro leoniceno crolli il soffitto in testa, al «fate schifo, siete delle m... umane», al definire il Comunale, «teatro nazista» e russofobo o al «cambiate lavoro, perché dimostrate la vostra incompetenza musicale e ottusità mentale» e «vi farei chiudere subito per istigazione alla discriminazione verso il popolo russo». A tutti, senza distinzione, una marea di «vergognatevi». C’è chi, più ironico, propone di spegnere l’aria condizionata per i prossimi spettacoli, in dialetto, di togliere l’insalata russa dagli scaffali alimentari, o che «basta cambiare il titolo con Il Lago di Fimon».
La verità è che il cambio di autore e relativo balletto è stato fatto dalla Compagnia ucraina, non dal Teatro di Lonigo, in risposta a una telefonata da Kiev che intimava loro di non rappresentare il balletto perché musicato dal russo Cajkovskij. Se non accettavano, gli artisti ucraini potevano avere delle ripercussioni, dal ritiro del passaporto ad altre pesanti sanzioni. «La censura culturale è sempre sbagliata e non va nell’ottica di una conciliazione - dice l’assessore al Teatro Alberto Bellieni - A noi è dispiaciuto moltissimo, con rammarico abbiamo accettato ma la finalità solidale ha prevalso per una serata riuscita». Per la presidente del Teatro Comunale, Manuela Bedeschi - «quello che è accaduto è lo specchio della follia di questo momento. Abbiamo accettato - spiega - di ospitare la Compagnia ucraina organizzando uno spettacolo straordinario in beneficenza, devolvendo l’intero ricavato, col ricavo di 10 mila euro si acquisteranno medicinali che porteremo al confine. Abbiamo fatto cultura con semplicità; Lonigo e i suoi spettatori hanno risposto con intelligenza». Le possibilità alternative erano due: o fare lo spettacolo o annullare tutto, mandando a monte la finalità benefica e i contributi generosi dei tanti sponsor. «Siamo un Teatro che fa spettacolo - ribadisce Bedeschi - anche noi condanniamo questi diktat, ma andando in scena abbiamo garantito un aiuto concreto a questi artisti martoriati e rappresentato il massimo del pacifismo». Per dovere di cronaca solo un paio di spettatori hanno richiesto il rimborso dei biglietti per la serata. Il Cda non ha ancora risposto alle provocazioni anche se probabilmente preparerà una dichiarazione ufficiale a giorni e sta valutando l’eventualità di fare una denuncia alla polizia postale.

 

Eva Purelli

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