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ALBETTONE

Il cliente si sente male. Il ristoratore gli salva la vita

Il titolare dell’osteria “Ponte Botti” ha praticato il massaggio cardiaco al pensionato in diretta con il Suem
L’osteria “Ponte Botti” di Albettone, dove il titolare ha salvato un cliente BUSATO
L’osteria “Ponte Botti” di Albettone, dove il titolare ha salvato un cliente BUSATO
L’osteria “Ponte Botti” di Albettone, dove il titolare ha salvato un cliente BUSATO
L’osteria “Ponte Botti” di Albettone, dove il titolare ha salvato un cliente BUSATO

Il massaggio cardiaco gli ha salvato la vita. A praticarglielo, con grande prontezza, è stato il titolare del locale dove era andato a pranzo, Fabio Simeoni, che ha seguito per telefono le istruzioni di un operatore della centrale operativa del Suem: ha così soccorso un anziano cliente noventano, colpito da un improvviso malore subito dopo essere entrato nell’osteria “Ponte Botti” lungo la Riviera berica ad Albettone.

L'emergenza

Erano circa le 12.30 di venerdì quando l’avventore, giunto da solo nel locale, appena si è seduto ad un tavolo per ordinare il pranzo si è improvvisamente accasciato, con tutta probabilità a causa di un infarto. Quando lo hanno visto, era ormai privo di sensi. «Mi sono precipitato al suo tavolo pensando si trattasse di un malore passeggero, ma visto che nonostante le sollecitazioni il pensionato non dava segnali di ripresa, ho subito compreso la gravità della situazione ed ho allertato il 118», commenta Simeoni che, in attesa dell’arrivo dell’ambulanza dall’ospedale “Milani” di Noventa, tra il comprensibile sconcerto degli altri avventori, ha subito prestato il massaggio cardiaco all’anziano seguendo le istruzioni. Sono stati momenti assai concitati.

La manovra di soccorso

La manovra di primo soccorso si è rivelata provvidenziale perché ha consentito di tenere in vita il pensionato in attesa dell’arrivo dei sanitari che, dopo le prime cure prestate al ristorante, l’hanno trasportato al pronto soccorso del “Milani” dove fortunatamente, qualche ora dopo, è stato stabilizzato.

Fabio Simeoni ha preferito non commentare il suo importante intervento

«Sono stati attimi indubbiamente di grande concitazione, l’importante è che tutto si sia risolto nel migliore dei modi», sono state le sue parole. «È stato un gesto di altruismo, compiuto con sangue freddo e perizia, che ha salvato una vita. Un gesto che mi rende orgogliosa e per il quale ringrazio il ristoratore e la centrale operativa del Suem, sempre attenta ed efficiente. Era di turno il collega e amico, il sindaco di Bressanvido Luca Franzè, cui rinnovo la mia stima», ha detto la sindaca Francesca Rigato.

Felice Busato

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