L’alba di un nuovo giorno è scattata alle 18. No, qui non c’entra il movimento del sole, ma quello dei vicentini, ai quali l’ordinanza del governatore del Veneto, Luca Zaia, ieri, ha restituito la libertà di uscire di casa, ben oltre i confini della propria abitazione, anche senza motivi di necessità. Sono bastate poche ore di preavviso (il documento è stato annunciato all’ora di pranzo) per galvanizzare il morale dei cittadini e registrare nella città timidi segnali di risveglio. Da corso Palladio a piazza dei Signori, da piazza Matteotti a piazza Castello: c'è chi passeggia, chi corre e chi sfreccia in bicicletta. E se la normalità è ancora lontana, perlomeno il silenzio della quarantena da ieri è meno assordante.
Tutto per effetto del primo punto - il piatto forte - dell’ordinanza firmata dal presidente della Regione: «È consentito lo spostamento individuale per attività motoria all’aria aperta, anche in bicicletta, in tutto il territorio comunale, mantenendo il divieto di assembramenti, e con obbligo di rispettare la distanza fisica di un metro tra le persone, utilizzando mascherina, guanti o igienizzante». E i vicentini non se lo sono fatti ripetere, in un tardo pomeriggio che ha avuto il sapore di una linea di demarcazione tra il prima e il dopo.
Lo sfogo di Zaia, poi l'annuncio della nuova ordinanza