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Lotta alla pandemia

Sanzioni agli over 50 no vax. A rischio 27 mila vicentini

Dal 1° febbraio le persone dai 50 anni in su che non vogliono vaccinarsi sono passibili di sanzione
Dal 1° febbraio le persone dai 50 anni in su che non vogliono vaccinarsi sono passibili di sanzione
Dal 1° febbraio le persone dai 50 anni in su che non vogliono vaccinarsi sono passibili di sanzione
Dal 1° febbraio le persone dai 50 anni in su che non vogliono vaccinarsi sono passibili di sanzione

Sono poco più di 27 mila vicentini. Per la precisione, a metà pomeriggio di ieri, 27.094. In termini percentuali, il 7% dell’intera popolazione di quasi 389 mila over 50 inseriti nella agende delle due Ulss Berica e Pedemontana. Sono gli irriducibili no-vax over 50 della nostra provincia ai quali, se non cambieranno idea entro il 1° febbraio, verrà recapitata, con una raccomandata dell’Agenzia delle Entrate, la sanzione una tantum di 100 euro per non aver rispettato l’obbligo vaccinale introdotto l’8 gennaio. Il no al vaccino, se le cose come sembra probabile resteranno così, dovrebbe costare agli impenitenti negazionisti di casa nostra oltre 2 milioni 700 mila euro.

La norma è chiara. La sanzione, applicabile una sola volta, verrà inflitta agli over 50 che, alla data del primo giorno del prossimo mese di febbraio, non abbiano fatto nemmeno una dose, oppure non abbiano completato il ciclo vaccinale primario, o anche non si siano sottoposti alla terza dose, vale a dire il booster di richiamo successivo alle prime due dosi entro i termini di validità del green pass. Dal prossimo martedì, dunque, questi vicentini dello zoccolo duro che non hanno mollato neppure dinanzi alla legge o si mettono in regola o verranno multati, anche se il pensiero comune è che non basterà una sanzione irrisoria, da molti definita ridicola, a convincere queste migliaia di no-vax indottrinati, pilotati dai falsi profeti del web che - ormai i casi e gli episodi sconcertanti si ripetono ogni giorno - continuano a non arrendersi spesso neanche dinanzi allo spettro di una morte annunciata.

L'analisi. Facendo un’analisi, i vicentini over 50 in odore di sanzione si equivalgono più o meno come numeri nelle due Ulss della provincia. Sono 13 mila 390 nella Berica, e 13 mila 704 nella Pedemontana. Ma con una differenza sostanziale che fa pendere ancora più decisamente dalla parte del Bassanese, dell’area del Brenta, dell’Alto Vicentino, dell’Altopiano la bilancia degli over 50 che rifiutano il vaccino, che si sottraggono a qualsiasi appello, e partecipano alle proteste rumorose di piazza. I vicentini delle classi di età dal mezzo secolo in su sono molto più numerosi in città e negli altri 58 Comuni dell’Ulss Berica: 228 mila 451 contro 166 mila 221. Significa, quindi, che in proporzione nell’Ulss 8 la quota degli over 50 che si sono presentati nei centri vaccinali per l’iniezione anti-Covid è maggiore rispetto a quella dei coetanei dell’Ulss 7. I non vaccinati della Berica sono infatti il 6% contro l’8,2% della Pedemontana. Il peso è diverso, ed emerge pure nel confronto relativo alle fasce di età lavorativa, da 50 a 69 anni. I non vaccinati della Berica sono 9 mila 779, i renitenti della Pedemontana 11 mila 497.

La stretta. Insomma, la stretta è arrivata. Ancora tre giorni. I signori del no devono scegliere. Non si scappa. O si convinceranno nelle prossime ore o dovranno pagare. Sarà il ministero della Salute a raccogliere l'elenco dei nomi attraverso l’incrocio dei dati della popolazione residente con quelli risultanti nelle anagrafi vaccinali su scala regionale o provinciale. Ma sarà, poi, come detto, l’Agenzia delle Entrate, a entrare in campo per la riscossione della somma dovuta, a comunicare agli inadempienti l’avvio del procedimento sanzionatorio, e a ingiungere il pagamento della multa che scatta automaticamente. Fra l’altro i tempi tecnici dovrebbero essere rapidi. Non ci saranno ritardi. Le multe arriveranno nel giro di poche settimane. I destinatari avranno 10 giorni dalla ricezione dell’avviso per produrre l’eventuale certificazione che attesti il differimento o l’esenzione dall'obbligo vaccinale, o per documentare altre ragioni di assoluta impossibilità. Il timore, però, è che non saranno le 100 euro a convertire i recalcitranti. L’obbligo, voluto dal Governo in simbiosi con il Comitato Tecnico Scientifico per vincere la resistenza di quegli over 50 che sono anche i più a rischio di contrarre la forma grave della malattia e di affollare le terapie intensive, non ha dato fino ad oggi i risultati sperati. La misura resterà in vigore fino al 15 giugno prossimo. Sono tenuti ad osservarla anche quanti abbiano compiuto o compiano 50 anni in data successiva a quella di entrata in vigore del decreto. 

 

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