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Vicenza

Migranti e rivolte
Arriva la stangata
per le teste calde

Alcuni migranti del Baronio che martedì mattina hanno protestato davanti alla caserma Sasso
Alcuni migranti del Baronio che martedì mattina hanno protestato davanti alla caserma Sasso
Alcuni migranti del Baronio che martedì mattina hanno protestato davanti alla caserma Sasso
Alcuni migranti del Baronio che martedì mattina hanno protestato davanti alla caserma Sasso

VICENZA. Dopo la protesta arriva al stangata. La prefettura di Vicenza ha decretato una decina tra diffide e revoche del programma di accoglienza per i capofila della manifestazione che martedì mattina ha portato davanti alla caserma Sasso una sessantina di richiedenti asilo ospitati nella struttura dell’istituto Baronio. I migranti, in modo pacifico ma visibile, avevano contestato il servizio d’accoglienza, in particolare cibo. L’associazione Mediterraneo, che gestisce quella struttura, ha respinto le accuse, ma ora a muoversi è la prefettura: se da un lato ha confermato che proseguiranno i controlli sui servizi erogati dalle cooperative, dall’altro ha individuato le “teste calde” e, applicando le norme in materia, le ha sanzionate: alcuni migranti sono stati espulsi dal programma di accoglienza, altri hanno ricevuto la diffida e al prossimo sgarro scatterebbe l’espulsione. Il sistema sanzionatorio, logico da un lato, dall’altro fa sì che gli espulsi dal programma di accoglienza smettano di gravitare in un’orbita di controllo, pur avendo diritto a restare in Italia finché la loro richiesta di asilo non sarà esaminata dalla commissione e, in caso di diniego, finché non ci sarà il verdetto sul possibile ricorso.
 

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