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Vicenza

Il boom del Superbonus con oltre 2 mila accessi

Superbonus e superlavoro per gli uffici comunali. Non c’è tregua nemmeno durante l’estate. Lo strumento che ha scatenato la tempesta di cantieri dopo un anno di (quasi) quiete forzata continua a spingere centinaia di professionisti e non solo ai piani alti di palazzo degli uffici in piazza Biade.

Lì, dove si trova il settore edilizia del Comune di Vicenza, ogni giorno arrivano richieste di accesso agli atti. Sono istanze presentate per poter consultare le pratiche relative al proprio appartamento o condominio e propedeutiche per la successiva applicazione dell’agevolazione legata alla ristrutturazione degli immobili prevista dal decreto Rilancio. Intendiamoci, non tutti coloro che aprono i faldoni poi seguono la strada del 110 per cento, ma è significativo considerare che dall’inizio dell’anno ci sono state più di 2.100 istanze per accedere agli atti. Se si escludono i fine settimana - quando gli uffici sono chiusi - significa oltre 13 ogni giorno.

La precisazione è forse superflua visto che il termine è entrato di diritto nel vocabolario comune. «Il Superbonus - si legge nel sito dell’Agenzia delle entrate - è un’agevolazione prevista dal decreto Rilancio che eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dal primo luglio 2020 al 30 giugno 2022, per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici».

È una norma ovviamente vantaggiosa e prova ne è la mole importante di richieste di accesso agli atti. Ma è diventata ancora più conveniente - in termini di tempo ma anche di economia - dopo che il decreto Recovery, approvato a fine luglio, ha introdotto un’ulteriore semplificazione: per procedere con il Superbonus non serve più la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) ma è sufficiente la Cila (Comunicazione inizio lavori asseverata). Il cambio non è da poco e s’interseca proprio con il boom di richieste di accesso agli atti avvenuto in Comune. Fino a fine luglio, con la Scia, era necessario presentare un’attestazione di stato legittimo (cioè di conformità alle norme urbanistiche) dell’edificio e delle singole unità immobiliari. Un documento non così semplice da ottenere: un po’ per la necessità di accedere (appunto) agli atti e scartabellare vecchi documenti e, contestualmente, per il “traffico” intenso e l’intasamento all’interno degli uffici comunali. Basti considerare, appunto, che dall’inizio dell’anno sono state avanzate 2.198 richieste di accesso gli atti in vista del Superbonus. Oltre una decina di professionisti ogni giorno ha domandato ai funzionari del Comune di reperire la documentazione (spesso collocata nel salone Pasubio, sotto piazza Biade) e di poterla confrontare per verificare eventuali incongruenze. Difficile, se non impossibile, stare a dietro a tutti con puntualità; da qui l’inevitabile slittamento dei tempi. 
Ora, però, con la Cila tutto cambia e la procedura è più snella: vanno solamente indicati gli estremi del permesso di costruire o del provvedimento che ha autorizzato l’immobile senza l’attestazione di stato legittimo. Il che significa che con ogni probabilità la pressione sugli uffici comunali verrà allentata e le pratiche procederanno più spedite. Secondo gli ultimi dati forniti da Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) in Veneto finora sono già stati 3.990 gli edifici interessati dal Superbonus per un ammontare ammesso a progetto in detrazione pari a 468.623.729 euro.

Nicola Negrin

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