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Innovazione allo sportello

Identità digitale: è corsa allo "Spid", già oltre 100 mila richieste vicentine

Una settimana per avere le credenziali

Esiste dal 2016 ma nell'anno della pandemia ha registrato un'impennata. È corsa all'identità digitale, che consente l'accesso ai servizi della pubblica amministrazione con una sola password. Si calcola siano già oltre 118 mila i vicentini che hanno ottenuto il sistema pubblico di autenticazione Spid, 95 mila dei quali hanno scelto come fornitore di identità digitale (identity provider) Poste italiane. Il rinnovato interesse verso le credenziali uniche è motivato dal fatto che il sistema è la chiave per accedere a numerose misure di sostegno al reddito e bonus previsti dal governo nel corso dell'emergenza sanitaria, ma c'è anche una scadenza dietro il boom di richieste. Dal primo ottobre, infatti, nell'ottica di una semplificazione nel rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione e per attuare le politiche nazionali a favore della digitalizzazione, il Pin dell'Inps è andato in pensione e per accedere al portale dell'Istituto di previdenza serve, in via esclusiva, lo Spid.

 

 

COS'È. Fino al debutto dello Spid, acronimo che sta per Sistema pubblico di identità digitale, le credenziali di accesso ai servizi potevano cambiare a seconda dell'ufficio pubblico con cui si intendeva interloquire. Il Pin unico, invece, è la soluzione che permette a cittadini e imprese di accedere ai servizi online della pubblica amministrazione e dei soggetti privati aderenti con un'unica identità digitale, utilizzabile da computer, tablet e smartphone. L'identità Spid è costituita da nome dell'utente e password che vengono rilasciati a chi li richieda. Per ottenerli è necessario essere maggiorenni, avere un documento di riconoscimento valido, la tessera sanitaria con il codice fiscale, un indirizzo email e un numero di cellulare. Le credenziali permettono di effettuare prenotazioni sanitarie, iscrizioni scolastiche, pratiche d'impresa, di richiedere bonus attraverso il sito dell'Inps, oltre che di partecipare all'iniziativa di rilancio dei pagamenti digitali, "cashback di Stato", messa in campo dal governo contro l'evasione fiscale. L'identità digitale prevede tre livelli, legati alla sicurezza degli accessi e, dunque, ai servizi raggiungibili.

 

COME SI OTTIENE. Per ottenere le credenziali uniche è necessario essere maggiorenni ed essere in possesso di un indirizzo email, di un numero di telefono che si utilizza normalmente, di un documento di identità valido - tra la carta d'identità, il passaporto e la patente - e della tessera sanitaria con il codice fiscale. Va scelto poi un fornitore di identità digitale, tra i nove disponibili: Aruba, Infocert, Intesaid, Lepida, Namirial, Poste, Sielte Id, Spiditalia e Timid, tutti accreditati dall'Agenzia per l'Italia digitale. Al capitolo "Come scelgo tra i diversi identity provider?", il portale del governo invita a visitare i siti dei diversi gestori per verificare le condizioni di rilascio e offre alcuni suggerimenti. Dopo aver individuato il fornitore più adatto alle singole esigenze, il secondo passaggio è la registrazione sul sito corrispondente, inserendo i dati anagrafici e creando le credenziali Spid, per poi passare al riconoscimento. I tempi di rilascio dell'identità digitale dipendono dai singoli fornitori, in generale occorre aspettare circa una settimana per ricevere i dati di accesso, al termine di tutte le operazioni di verifica delle informazioni inserite. E i costi? Da novembre 2019, tutti i gestori di identità digitale si sono impegnati a fornire gratuitamente ai cittadini, per sempre, le credenziali Spid di livello 1 e 2. Una volta ottenute le credenziali è possibile accedere a prenotazioni sanitarie, iscrizioni scolastiche, pratiche d'impresa e tanti altri servizi.

Laura Pilastro

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