<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
La lettera

Caro bollette e rischio chiusure. L'appello dei piccoli nuotatori vicentini: «Le piscine restino aperte»

Gli esordienti A e B della provincia hanno scritto una lettera ai vertici dello sport e della politica nazionale e regionale.
Le baby promesse del nuoto si sono rivolte anche alla Provincia
Le baby promesse del nuoto si sono rivolte anche alla Provincia
Le baby promesse del nuoto si sono rivolte anche alla Provincia
Le baby promesse del nuoto si sono rivolte anche alla Provincia

Il caro-bollette rischia di “affondare” le piscine ma a tenerle a galla ci provano i bambini. «Il nuoto è la nostra vita e la cosa per cui ci siamo impegnati tanto e ora forse le piscine saranno costrette a chiudere perché non ci sono i soldi per le bollette. Cosa accadrà al nostro sogno? Per cosa ci siamo impegnati così tanto? Ci piacerebbe tanto che voi grandi rispondeste a queste domande e ci piacerebbe sapere come pensate di aiutarci». Firmato: gli esordienti di A e B della provincia di Vicenza.

La lettera 

E i “grandi” a cui queste piccole promesse del nuoto si rivolgono, scrivendo di proprio pungo una lettera, sono il ministro dello sport, il presidente del Coni, il presidente della Fin veneto e quello nazionale, l’assessore regionale allo sport e il presidente della Provincia. Ecco, è da loro, dai “grandi”, che i ragazzini impegnati nel nuoto agonistico si aspettano una mano per non vedere il loro sogno andare in frantumi. Già, perché questi bimbi, che hanno dai 9 ai 12 anni, non vanno in vasca una volta ogni tanto. No, il nuoto per loro è una cosa seria: è disciplina, è costanza, è il sorriso dietro ogni bracciata. Gare e allenamento per loro sono gioia pura. «Da quando è arrivato il Covid fare allenamento è stato difficile perché molte piscine hanno chiuso. Noi – scrivono – siamo in piscina quasi due ore al giorno, quello è il nostro campo di allenamento. Noi non possiamo allenarci in un prato o in una palestra, abbiamo bisogno dell’acqua».

Lo spettro della chiusura per il caro-bollette

E adesso hanno paura. Hanno paura di dover rinunciare a qualcosa che gli fa battere il cuore e di mandare all’aria tutti i sacrifici. Il rischio c’è ed è pure concreto. Con lo spettro di una chiusura delle piscine nei mesi invernali. «È una eventualità che vogliamo scongiurare in ogni modo, la nostra volontà – spiega il presidente di Piscine di Vicenza Paolo Gecchelin – è assolutamente quella di proseguire, ma potremmo ritrovarci a non avere alternative». Il perché è presto detto: le bollette di luce e gas sono schizzate alle stelle e coprire i costi sta diventando un’impresa impossibile: «Abbiamo un contratto a tariffa variabile, ci sono stati mesi in cui i costi sono quintuplicati, nell’ultimo mese sono più che triplicati. Facendo una stima, vuol dire in un anno avere un incremento dei costi dai 600 mila agli 800 mila euro». Insostenibile. Per ora si sta aperti e si aspetta una buona novella: «Aspettiamo di leggere il decreto aiuti quater per capire quale sarà il sostegno rivolto alle strutture energivore. Abbiamo chiesto un aiuto anche alla Regione e al Comune e siamo in attesa di un riscontro. Non chiediamo certo che venga coperto interamente il costo delle bollette, ma da soli non ce la facciamo, ognuno deve fare la sua parte».

La mozione del Pd in consiglio regionale

E prova a fare la sua parte il capogruppo regionale del Pd Giacomo Possamai: «Mi ha colpito la lettera di qui piccoli campioncini del nuoto. Hanno dovuto sopportare gli anni del Covid e non possiamo consentire che ora debbano rinunciare alla loro passione. Sarebbe un’interruzione del loro percorso di crescita». Per questo le opposizioni a palazzo Ferrro Fini hanno depositato una mozione: «L’Abruzzo ha messo a disposizione un milione di euro per aiutare le piscine, l’Emila Romagna la stessa cifra, il Piemonte 840 mila euro, il Comune di Firenze ha stanziato un contributo aggiuntivo di 366 mila euro: ecco, noi chiediamo che la Regione Veneto faccia altrettanto e sarebbe importante che anche palazzo Trissino fosse della partita». Prima che sia troppo tardi. 

Roberta Labruna

Suggerimenti