Vicenza

Aggressioni ai medici, sit-in di protesta all'ospedale San Bortolo

La presa di posizione dopo l'ultimo episodio nel quale una dottoressa ha rischiato di essere strangolata da un uomo, poi arrestato.
Il sit-in  dei camici bianchi all'esterno dell'ospedale San Bortolo di Vicenza (COLORFOTO/DALLA POZZA)
Il sit-in dei camici bianchi all'esterno dell'ospedale San Bortolo di Vicenza (COLORFOTO/DALLA POZZA)
Il sit-in  dei camici bianchi all'esterno dell'ospedale San Bortolo di Vicenza (COLORFOTO/DALLA POZZA)
Il sit-in dei camici bianchi all'esterno dell'ospedale San Bortolo di Vicenza (COLORFOTO/DALLA POZZA)

Da un lato tolleranza zero contro atti intimidatori e aggressioni, dall'altro la richiesta di una forte presa di posizione da parte delle istituzioni. Sit-in dei medici questa mattina (mercoledì 15 marzo) all'ospedale San Bortolo per protestare contro l'ultima aggressione avvenuta ieri ai danni di una dottoressa che ha rischiato di essere strangolata da un 34enne, che pretendeva di avere notizie sulla salute del padre ricoverato, ed è stata salvata solo grazie al tempestivo intervento del personale sanitario. L'uomo è stato poi arrestato, mentre la vittima, che ha perso i sensi per la mancanza di ossigeno e per lo choc, ha riportato una prognosi di dieci giorni.

Una violenta aggressione che poteva avere conseguenze drammatiche e che è solo l'ultima in ordine di tempo. E così questa mattina decine di medici si sono ritrovati davanti all'ingresso principale dell'ospedale per esprimere vicinanza e solidarietà alla collega aggredita e a tutti coloro che sono stati vittime di violenza nei luoghi di lavoro. «Nessuna violenza è tollerabile nei luoghi di cura - si legge in una nota del Consiglio direttivo Obiettivo Ippocrate -. Piena disponibilità al colloquio e al confronto, nessuna tolleranza per atti intimidatori ed aggressioni fisiche o verbali». Di qui l'appello: «Aspettiamo una forte presa di posizione da parte di tutte le istituzioni a livello comunale, provinciale, regionale e nazionale».

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