Il modello altoatesino dei tamponi a tappeto in valle dell’Agno? Non lo esclude il presidente veneto Luca Zaia. E sono i numeri a portare in quella direzione. «I tamponi a tappeto non sono un’opzione da escludere nel cluster delle contrade della valle dell’Agno che stiamo studiando e dove la diffusione del virus è data molto probabilmente dalla contiguità e dalla promiscuità», ha spiegato Zaia.
Numeri che, ieri, a Valdagno hanno dato un timido segnale di decrescita con 536 positivi attuali, ovvero meno 21 rispetto a domenica. Tasto dolente sono i 2 ricoveri in più che portano il totale a 21, mentre le vittime sono ferme a 5 e il totale dei guariti nell’ultima settimana ha raggiunto i 104. Ma anche l’ospedale cittadino “San Lorenzo” soffre con 70 ricoverati, di cui 6 solo da venerdì.
La vera impennata dei contagi si è verificata a metà mese. E se solo pochi giorni fa la percentuale di positivi rispetto al numero di abitanti era l’1,98 oggi il Comune registra un 2,06%.
Intanto il sindaco di Valdagno Giancarlo Acerbi, con i primi cittadini delle valli dell’Agno e del Chiampo, vista la situazione di emergenza ha deciso di prorogare le misure già adottate fino al 3 dicembre. Un mini lockdown per una zona che, in questo momento non è chiaro come si sia tinta di rosso rispetto al resto del territorio berico, ma anche regionale.
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