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Febbre da gioco, malati quadruplicati

L’interno di una sala gioco con una macchina costantemente in funzione. ARCHIVIO
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In dieci anni sono quadruplicati nell’Alto vicentino i malati di gioco d’azzardo e nell’ultimo anno sono quasi triplicati i nuovi casi in cura al Ser.D: nel 2017 erano 35 mentre l’anno scorso sono passati a 84, segnando un’impennata degli accessi al servizio per le dipendenze dell’Ulss 7. Un dato tanto parziale - sono ancora troppi i cittadini che non ammettono di avere un problema di dipendenza e non si rivolgono ai servizi per una cura - quanto preoccupante, sopratutto se confrontati con quelli del 2010. Allora il Ser.D aveva in cura 28 persone per problemi connessi al gioco (gratta e vinci, slot machine, videolottery, poker online), mentre nel 2018 il numero ha toccato quota 108, di cui 25 utenti già noti e 84 pazienti nuovi. Ancora più allarmanti sono i dati relativi alle somme giocate nei principali Comuni dell’Alto vicentino nel 2017 forniti dall’Agenzia Dogane Monopoli. A spartirsi il triste primato di questa angosciante classifica sono i Comuni di Thiene e Schio, dove sono stai giocati rispettivamente 32 milioni 727.528 euro e 32 milioni 47.257 euro. Somme notevoli sono state spese anche a Malo (14 milioni 873.310 euro), a Dueville (10 milioni 354.650 euro), a Zanè (8 milioni 447.404 euro), a Marano (5 milioni 86.052 euro), a Sarcedo (2 milioni 792.165 euro) e a Villaverla (2 milioni 616.055 euro). Dati in continua crescita nonostante l’impegno dei Comuni nella lotta alla ludopatia finalizzata a contenere le conseguenze sociali di tale fenomeno. Il Comune di Thiene in questi anni ha messo in campo tutti gli strumenti a disposizione per frenare il gioco d’azzardo: nel 2015 ha imposto un preciso orario di apertura (10-13 e 17-22) delle sale giochi e del funzionamento degli apparecchi con vincita in denaro posizionati anche in bar, tabaccherie e ristoranti, inasprendo le sanzioni, passate da 50 a 250 euro. Constatato che tali misure si sono rivelate in larga parte inefficaci - alcune sale slot sono arrivate ad accumulare 120 multe in due anni, pagandole regolarmente - nel 2018 il Comune ha deciso di aumentare a 400 euro le sanzioni e di approvare un pacchetto di misure volte a contrastare la ludopatia. Da gennaio di quest’anno è entrato in vigore il nuovo regolamento comunale che vieta alle nuove attività di insediarsi in centro e nell’abitato cittadino; le sale slot che vogliono aprire a Thiene lo possono fare solo in zona industriale e artigianale, distante dai luoghi ritenuti sensibili, mentre le sale esistenti hanno il divieto di ampliamento. Forse è per questo, o per ricercare una privacy più redditizia, che la Admiral di via Roma tra qualche settimana lascerà il centro per riaprire in zona industriale. «In questi anni abbiamo cercato di fare tutto ciò che è in nostro potere per limitare il fenomeno - spiega Alberto Samperi, assessore al bilancio - ma non è il Comune a rilasciare le autorizzazioni per l’apertura delle sale slot, è competenza della Questura. Noi possiamo solo porre dei paletti su orari e luoghi di apertura: per questo abbiamo stabilito una fascia oraria e una distanza minima di 500 metri dai luoghi sensibili quali scuole, parchi, palestre, case per anziani, ospedale, biblioteca e centri giovanili». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessandra Dall’Igna

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