<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
THIENE

Il Comune vince la battaglia sugli orari delle slot machine

Il Tar ha respinto il ricorso di una sala giochi che riteneva troppo stringenti le disposizioni previste dal municipio
Il Comune di Thiene ha vinto la battaglia sugli orari delle macchinette ARCHIVIO
Il Comune di Thiene ha vinto la battaglia sugli orari delle macchinette ARCHIVIO
Il Comune di Thiene ha vinto la battaglia sugli orari delle macchinette ARCHIVIO
Il Comune di Thiene ha vinto la battaglia sugli orari delle macchinette ARCHIVIO

A Thiene il Comune vince la battaglia legale sugli orari delle slot machine. Il Tar del Veneto, con la terza sezione presieduta da Farina, ha infatti respinto il ricorso presentato da una società privata che lamentava le decisioni prese dalla Regione e dal municipio thienese. 

Leggi anche
Ancora slot machine fuori orario, multe fino a 87mila euro per nove locali

Il caso

A sollevare il caso era stata la “Led srl” (tutelata dagli avv. Stefano Candela, Marco Passoni e Pasquale Matteo Di Mino), titolare di un’autorizzazione che l’ha portata ad aprire una sala giochi in città, in via Marco Corner. I privati si erano rivolti al Tar contro una deliberazione della giunta veneta del 2019 (la Regione era assistita dagli avv. Franco Botteon, Chiara Drago e Cristina Zampieri) e contro l’ordinanza firmata nel febbraio 2020 dall’allora sindaco Gianni Casarotto (il Comune era difeso dall’avv. Andrea Tessaro). Per quanto riguarda Thiene, la società lamentava il fatto che le 8 ore giornaliere fossero troppo stringenti e non motivate, se non da una generica relazione dell’Ulss 7 Pedemontana sul gioco d’azzardo e sulla ludopatia, relativa però a 55 Comuni dell’area.

Leggi anche
Febbre da gioco, malati quadruplicati

Per la città thienese il primo cittadino aveva disposto l’accensione delle macchinette tutti i giorni dell’anno, festivi compresi, solamente dalle 10 alle 13, dalle 15 alle 18 e dalle 20 alle 22, ordinando lo spegnimento in tutti gli altri orari, pena una serie di sanzioni. 

La sentenza del tribunale

Di fatto, il tribunale ha ricostruito come nel 2020 il sindaco si sia limitato a «rimodulare l’orario di apertura in conformità alle fasce di interruzione introdotte dalla Regione», e lo ha fatto per una «situazione di rischio relativamente al fenomeno della ludopatia», per la quale «la relazione dell’Ulss risulta sufficiente non potendosi richiedere... un’istruttoria più approfondita». «Un’ordinanza sindacale di regolazione degli orari delle sale da gioco - aveva scritto il Consiglio di Stato richiamato dal Tar - non può considerarsi viziata da un deficit di istruttoria o di motivazione soltanto perché il numero di giocatori ludopatici non sia in assoluto elevato, giacché ciò che va massimamente considerato è la tendenza registrata... la quale... induce allarme... e giustifica l’azione di misure restrittive». 

L’obiettivo pubblico è la tutela della cittadinanza; e questa non ha alcun confine geografico. 

Diego Neri Alessandra Dall'Igna

Suggerimenti