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Schio

Colf scomparsa
La veggente:
«È sotto un ponte»

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A sinistra Natasha Chokobok, a destra la veggente Mirella Testolin in un’immagine di repertorio
A sinistra Natasha Chokobok, a destra la veggente Mirella Testolin in un’immagine di repertorio
A sinistra Natasha Chokobok, a destra la veggente Mirella Testolin in un’immagine di repertorio
A sinistra Natasha Chokobok, a destra la veggente Mirella Testolin in un’immagine di repertorio

SCHIO. «Spero tanto di sbagliarmi, ma ho avuto una visione drammatica guardando le foto della mamma di 29 anni scomparsa dal 9 aprile». Mirella Testolin,  61 anni, impiegata al Distretto sanitario dell’Ulss 7 di Schio, non è nuova a questi tipo di veggenze. «Appena ho guardato la foto della giovane - racconta - ho visualizzato il corpo, con il volto coperto da un telo di colore chiaro, forse un velo. Era seppellito sotto un piccolo ponte che non attraversava però il fiume o il canale vicino. La buca non era profonda e Natasha, senza vita, era coperta da un leggero strato di un materiale che sembrava terra».

 

Quando si presentano queste immagini ha l’abitudine di fissare le sue visioni su un foglio. Uno schizzo su un pezzo di carta volante in cui sono contenute le informazioni necessarie per decifrare quanto “sente”. Ha fatto la stessa cosa due anni fa, quando ha inviato alla redazione scledense del nostro Giornale un appunto per contribuire alle ricerche di Riccardo Martini, ciclista 51enne di Piovene uscito dalla sua abitazione per un giro in bici e tragicamente scivolato in un’area sotto un salto di roccia della Valle del Rio, in una zona in ombra a circa 1.600 metri con pozze d’acqua create dalla neve in disgelo. Una zona che i soccorritori impiegati in forze durante ore concitate e drammatiche stavano battendo senza sosta da tempo e che replicava grossomodo le indicazioni fornite dalla veggente. 

 

Karl Zilliken

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