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Tutela minori, casi raddoppiati

Uno scorcio del consiglio comunale di Montecchio Maggiore in cui si vede la giunta.  ARCHIVIO
Uno scorcio del consiglio comunale di Montecchio Maggiore in cui si vede la giunta. ARCHIVIO
Uno scorcio del consiglio comunale di Montecchio Maggiore in cui si vede la giunta.  ARCHIVIO
Uno scorcio del consiglio comunale di Montecchio Maggiore in cui si vede la giunta. ARCHIVIO

Sono 85 i minori di Montecchio Maggiore in carico al servizio tutela e protezione negli ultimi due anni. È il dato emerso in consiglio comunale durante l’approvazione del rinnovo, per il 2020, della convenzione tra i Comuni del distretto ovest dell'Ulss 8 Berica e lo stesso ente socio sanitario per la gestione unitaria del servizio. Nel 2018, in particolare, sono stati 34 i bambini e i ragazzi mentre lo scorso anno il numero è aumentato, raggiungendo quota 51. Fra questi, nello stesso biennio, sono 13 i bimbi fra zero e 3 anni, 29 fra i 4 e 10 anni, 25 fra gli 11 e 15 anni mentre 18 sono i ragazzi dai 16 ai 18 anni. Il Comune castellano ha trasferito all’Ulss, per la gestione della funzione dell’area minori, un importo totale di quasi 290 mila euro. Ad illustrare i dati e a spiegare i termini della convenzione è stato l’assessore ai servizi sociali del Comune di Montecchio, Maria Paola Stocchero. «Il documento riguarda le gestione unitaria delle funzioni assistenziali previste nell’abito della protezione e della tutela dei minori – ha detto – con particolare riferimento della presa in carico di bambini e radi gazzi in condizioni di grave disadattamento che può sfociare, o è già sfociata, in un danno effettivo della salute sia fisica che mentale», ha spiegato. Come ha inoltre osservato l’assessore Stocchero, il primo obiettivo rimane quello di garantire ai minori presi in carico condizioni di sicurezza, protezione e stabilità. Sono soggetti a queste azioni di tutela e protezione, fra gli altri, ragazzi autori di reati penali, minori stranieri non accompagnati, minori che non frequentano la scuola. «Oppure – ha precisato l’assessore – bambini con le mamme collocati in comunità in attesa della valutazione oppure neonati fino a sei mesi con mamma clandestina». Il referente comunale al sociale ha, inoltre, annunciato che durante l’anno verrà affidato a un gruppo di lavoro intercomunale, per l'area riguardante l’infanzia, l’adolescenza e la famiglia, l’incarico per redigere un piano di zona. Tale progetto è previsto che abbia una validità fino al 2022 come ribadito in consiglio comunale. «Ci sarà la partecipazione di un’assistente sociale del nostro Comune - conferma Stocchero -. Il tavolo avrà il compito di analizzare la convenzione per adeguarla all'evoluzione dei bisogni espressi dal territorio. Sarà allora che avremo dati più precisi e specifici e li presenteremo nella commissione comunale apposita del sociale», conclude l’assessore. La delibera discussa in consiglio comunale è stata alla fine approvata all’unanimità da parte di tutti i gruppi consiliari. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Antonella Fadda

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