Un boato che ha fatto sobbalzare la famiglia Valente di Camporovere. Un colpo secco, violentissimo che verso le 18 di venerdì sera ha portato il capofamiglia Dario ad uscire nel buio e a trovare la causa di quel botto tremendo che partiva dal tetto
Solo dopo aver perlustrato quel fazzoletto di Camporovere dove vive, parlato con i vicini e assicuratosi del buon funzionamento degli impianti di casa, ha trovato lì a terra la causa. Una grossa e spessa lastra di ghiaccio.
«Subito ho pensato che il rumore fosse dovuto alla caldaia – spiega Valente – Poi ho pensato fosse dovuto a qualche lavoro nelle stalle. Ma nessuno, pur avendo sentito il botto, sapeva spiegarmelo. Fino a quando mi sono trovato davanti la lastra di ghiaccio che aveva colpito il tetto e poi scivolato a terra».
Solo che in questo giorni le temperature non permettono la formazione di ghiaccio e tanto meno ci sono state nevicate o precipitazioni piovose che potevano spiegare l'ammasso ghiacciato a terra. Una lastra spessa 5 cm e grande circa un metro quadrato che se fosse caduto in testa a qualcuno o addosso a qualche auto avrebbe certamente provocato danni. Sul tetto della casa invece si vede solo un segno dove è avvenuto l'impatto.
«L'unica spiegazione è che si sia staccata da un aereo in volo sopra l'Altopiano – prosegue Valente –. Tanto che se si guarda bene la lastra ghiacciata si vede che un lato è sagomato, liscio, con la curvatura simile alla forma propria di un aereo». Lo spazio aereo sopra l'Altopiano in effetti è costituito da vari corridoi per il volo commerciale e militare. Tanto che ci sono mediamente in un giorno 400 aerei che volano sopra l'Altopiano; la maggior parte con destinazione l'aeroporto Marco Polo di Venezia ma anche l'aeroporto di Bologna e di Rimini.
«Il distacco di ghiaccio da un aereo è possibile anche se ipotesi remota – spiega Gianpaolo Rigoni, colonnello dell'aeronautica a riposo –. Gli aerei hanno dispositivi appositi per evitare la formazione di ghiaccio sulle ali; però in fase di atterraggio può capitare che ghiaccio si stacchi quando si azionano i portelloni del carrello».
«Il fenomeno succede soprattutto in con la presenza di correnti freddi a bassa quota – prosegue Rigoni –. Però solitamente si tratta di avvenimenti su voli a lunga tratta e che sorvolano zone particolarmente fredde. Però, se si esclude lo scherzo o altri fenomeni più surreali, l'ipotesi aereo può reggere».
Tra i principali indiziati un volo in arrivo a Venezia da Parigi delle 17.50 oppure uno atterrato in laguna preveniente da Francoforte cinque minuti dopo. Certo è che quella lastra ghiacciata poteva far davvero male. «Subito ho preso spavento - racconta ancora Dario Valente - chi poteva pensare che da un aereo potesse scagliarsi una specie di bomba proprio sopra casa mia?».