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Schiavon

"Maria del prete" morta per Covid, addio alla perpetua della Resistenza

La canonica di Longa di Schiavon e Maria Donadello in una foto d'epoca
La canonica di Longa di Schiavon e Maria Donadello in una foto d'epoca
La canonica di Longa di Schiavon e Maria Donadello in una foto d'epoca
La canonica di Longa di Schiavon e Maria Donadello in una foto d'epoca

È morta per il Covid nella casa di riposo di Brendola Maria Donatello, per più di cinquant’anni perpetua della parrocchia di Longa di Schiavon, al servizio di don Marco Gasparini, il prete partigiano soprannominato “il Don Camillo della Longa”, in paese dal 1944 al 1997, che negli ultimi mesi della seconda guerra mondiale si rese protagonista di un’incessante opera di difesa del territorio della sua parrocchia dove i nazisti avevano occupato la villa Cabianca in via Peraro e l’avevano trasformata nella scuola di spionaggio delle SS italiane.

La “Maria del prete”, come poi fu nota a Longa, era originaria di Lapio di Arcugnano e giunse in paese molto giovane. Maria Donatello fu testimone del salvataggio da parte di don Marco Gasparini, il 27 aprile 1945, del cosiddetto “Tesoro di Firenze”, costituito da 35 casse contenenti oro e preziosi appartenenti alla sinagoga e a privati ebrei del capoluogo toscano che il sacerdote si fece consegnare dalle truppe naziste in ritirata. Il 24 gennaio Maria avrebbe compiuto 92 anni.
 

Giordano Dellai

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