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scuola, il nuovo indirizzo

Liceo del made in Italy, in campo la Provincia: «Via subito con le sezioni. Sarebbe bello inaugurarlo a Verona, dove è stato lanciato»

Ora c’è cauto possibilismo: ecco gli scenari
Una classe del liceo scientifico Fracastoro, una delle scuole che potrebbero attivare il liceo del made in Italy
Una classe del liceo scientifico Fracastoro, una delle scuole che potrebbero attivare il liceo del made in Italy
Una classe del liceo scientifico Fracastoro, una delle scuole che potrebbero attivare il liceo del made in Italy
Una classe del liceo scientifico Fracastoro, una delle scuole che potrebbero attivare il liceo del made in Italy

Liceo del made in Italy, si lavora per aprire sezioni già dal prossimo anno scolastico. «Questo indirizzo è importantissimo per Verona e per il suo tessuto economico e produttivo, fatto anche di tante aziende che si sono internazionalizzate. In questi giorni esplorerò l’ipotesi di istituirlo, dialogando con le scuole potenzialmente interessate insieme all’Ufficio scolastico territoriale».

Dopo l’assessore regionale all’Istruzione Elena Donazzan, un altro esponente di Fratelli d’Italia, il vicepresidente della Provincia David Di Michele, con delega a Istruzione ed edilizia scolastica, scende in campo per sostenere il nuovo percorso formativo voluto dal governo di Giorgia Meloni.

La Giornata nazionale del made in Italy durante Vinitaly

L’ente provinciale, lo ricordiamo, è competente per quanto riguarda l’offerta formativa delle scuole secondarie di secondo grado. Ma in ballo c’è anche altro. Dopo il lancio del liceo del made in Italy da Verona, «in caso di esito positivo da parte delle scuole e delle famiglie, sarebbe una bella opportunità poterlo inaugurare ufficialmente da qui», afferma Di Michele, «dato che, come Provincia, intendiamo candidarci a ospitare le celebrazioni della Giornata nazionale del made in Italy», istituita dallo stesso Ddl che ha fatto nascere il liceo dedicato.

La ricorrenza si festeggerà il 15 aprile, nel pieno della 56° edizione del Vinitaly, da dove, lo scorso anno, la premier Giorgia Meloni aveva ipotizzato l’avvio di un percorso liceale che diplomasse esperti nella promozione delle eccellenze italiane.

Le premesse, dunque, sembrano tutte favorevoli. Ma sarà una corsa contro il tempo.

Le scuole candidate ad attivare l'indirizzo

Nel veronese sono nove le scuole superiori che potrebbero attivare il liceo del made in Italy e sono quelle che già propongono l’indirizzo Les, liceo economico sociale. Sei di queste sono statali: i licei cittadini Fracastoro e Montanari, l’istituto Calabrese-Levi di San Pietro in Cariano, i licei Medi di Villafranca e Cotta di Legnago e l’istituto Roveggio di Cologna Veneta, che è sede associata del Guarino Veronese di San Bonifacio. Tre sono invece paritarie: i licei Seghetti, Campostrini e Sacra Famiglia, tutti in città.

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Nessuna, per ora, ha inserito sul proprio sito internet l’opzione «liceo del made in Italy», vuoi perché il collegio docenti ha già respinto la proposta, vuoi perché si potrà discuterne soltanto la settimana prossima, al rientro dalla pausa natalizia.

Tempi stretti e incognite

I tempi sono stretti e ci sono ancora diverse incognite da superare prima dell’avvio delle iscrizioni, il 23 gennaio (il 18 per tutti gli altri indirizzi). Ma dopo l’apertura espressa ieri dall’assessore Donazzan, in alcuni casi lo scetticismo ha lasciato spazio a un cauto possibilismo.

«Presenterò la proposta al collegio docenti, ma dovremo riflettere con attenzione», dice Stefania Be, preside del Calabrese-Levi. «Nel nostro istituto abbiamo carenza di aule e attivare un altro indirizzo potrebbe essere problematico. Inoltre dovremmo farlo a scatola chiusa, conoscendo solo il programma del biennio. C’è poi la questione organici: quale sarà il destino dei docenti di scienze umane, se questa disciplina verrà sostituita da economia politica e diritto? Servono indicazioni più chiare».

È dello stesso avviso Annamaria Maiorano, reggente del Fracastoro. «Mi interfaccerò con il collegio docenti», dice, «ma a ridosso delle iscrizioni non sarà facile spiegare alle famiglie in cosa consiste il percorso.

Al Fracastoro il Les conta un’unica sezione a cui dovremo rinunciare, se decidiamo di attivare il made in Italy. Ma il Les è un indirizzo richiesto. Almeno per il primo anno», suggerisce, «sarebbe importante avere la possibilità di mantenere entrambi i percorsi, per saggiare l’impatto». Per le scuole interessate, questa potrebbe essere una garanzia.

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Laura Perina