<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Bebè e documenti
La burocrazia
che segue al parto

Spesso, al momento della nascita di un bambino, le faccende burocratiche passano in secondo piano. Tuttavia i documenti per il neonato sono indispensabili. Ma quali sono e come si ottengono? In primis c’è il certificato anagrafico: l’atto di nascita che viene consegnato ai genitori dal personale sanitario direttamente in ospedale. Basta poi presentarlo all’ufficio dell’anagrafe del proprio comune di residenza entro tre giorni, insieme alla carta d’identità del padre, per iscrivere il neonato e ottenere il documento più importante che attesta la paternità e la maternità.

Come indicato sul sito dell’Agenzia delle Entrate, c’è poi il codice fiscale: sedici caratteri alfanumerici che identificano la persona per tutta la vita. Viene attribuito dai comuni ai neonati al momento dell’iscrizione nei registri dell’anagrafe attraverso il sistema telematico di collegamento con l’anagrafe tributaria. Oggi codice fiscale e tessera sanitaria coincidono; ai nuovi nati, dopo l’attribuzione del codice fiscale, viene dunque inviata automaticamente una tessera sanitaria con validità annuale, alla scadenza della quale viene spedita la tessera con validità standard. Questo significa che nel primo anno di vita l’assistenza sanitaria gratuita è garantita a tutti i neonati, indipendentemente dall’iscrizione o meno a una Asl. Al compimento del primo anno di età, l’Agenzia delle Entrate emette una seconda tessera sanitaria (con validità 6 anni), ma questa volta per poterla ricevere è indispensabile iscrivere il bambino al Servizio sanitario nazionale.

Alla carta d’identità e al passaporto del neonato si può pensare successivamente. La prima si richiede al comune di residenza portando. Per i neonati ha durata triennale, dai 3 ai 18 anni la validità è quinquennale. S.M.

Suggerimenti