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We Are Lane

Vicenza-Padova come una finale. A ottobre c'è già la stagione da salvare

Ranghi serrati e cambiamenti di formazione in vista. La squadra è con Diana ma la gara del Menti deciderà le sorti di tutti

Tutto in novanta minuti. Del resto a dirlo è l'allenatore del Padova, Vincenzo Torrente, che dopo il pareggio in casa con il Renate ha definito la sfida al Menti "La Partita", consapevole che i destini di entrambe le squadre passano per queste battaglie. La domanda è se i giocatori del Lane sono in grado di affrontarle, oggi come oggi, battaglie di questa importanza. Un po' come scriviamo da quasi tre anni, le partite della vita capitano ogni sei mesi da queste parti e ottobre è il mese nero fin dai tempi di Di Carlo allenatore. In autunno infatti si sono decise le sorti di molti attori di largo Paolo Rossi 9. Dall'arrivo del direttore tecnico Vallone e il conseguente esonero del diesse Magalini, fino ai cambi in panchina di Baldini che lasciò il posto a Modesto.

Passato e presente

Questo il recente passato e adesso? Si arriva alla delicata sfida di domani al Menti dopo quattro giorni in cui società, dirigenza, allenatore e giocatori si sono guardati negli occhi per capire non solo cosa fare, ma soprattutto individuare chi davvero ci crede ancora nella rimonta in classifica. Il gruppo sembra stare con il mister, non ci sarebbe alcuna fronda anti-Diana nello spogliatoio e anzi, per motivi diversi tutti i giocatori vogliono uscire da questa crisi in modo compatto, sorpresi peraltro dalla mancanza di risultati, una debacle collettiva iniziata con la sconfitta di Vercelli.

Il bivio alle porte

Perdere contro il Padova però provocherebbe scenari impensabili fino ad un mese fa. Le tre sconfitte in quattro gare e il pari di Trieste con l'avversario in dieci, hanno lasciato una ferita che solo Diana può rimarginare se ancora ne ha la forza. Giocatori e allenatore sanno che l'unico risultato per poter tentare di risalire la classifica è la vittoria, se non fosse così si rischierebbe di ridimensionare ambizioni, obiettivi di tutti e a pagare per primo potrebbe essere il tecnico ex Reggiana e Renate. Un modus operandi (spesso sbagliato) di questo mondo, anche se negli ultimi anni a Vicenza i cambi in corsa, non hanno mai portato risultati.

La grande occasione

Eppure Vicenza-Padova è una straordinaria occasione per ricostruire le fondamenta di una squadra e dell'ambiente. Vincere provocherebbe un entusiasmo capace di rigenerare giocatori, ambiente e allenatore che - va detto - in dieci partite non è riuscito a trovare un equilibrio tattico. Ma una vittoria è l'unica medicina in grado di curare un malato che ha il desiderio di guarire. Ecco allora che davanti a 10mila persone la squadra di Diana ha la grande occasione di rimettere in sesto campionato e classifica.

In campo solo uomini

Il faccia a faccia tra mister e giocatori c'è stato. Così come la conta di chi vuole remare davvero dalla stessa parte. Ma più che le chiacchiere e il modulo, domenica servirà la personalità dei giocatori che in campo dovranno mettere tutto quello che hanno. Non ci sarà spazio - ad esempio - per le scorie della passata stagione ancora nella testa di tanti giocatori che hanno perso certezze nell'ultimo mese. È certo che Diana cambierà qualcosa ma prima di tutto sceglierà gli uomini-giocatori in grado di sostenere una finale.

Eugenio Marzotto
eugenio.marzotto@ilgiornaledivicenza.it

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