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Vicenza,
2 mila
oltre
le barriere

di Antonio Simeone
L'EVENTO. Per il secondo anno consecutivo gli impianti cittadini hanno ospitato l'incontro tra scuola e atleti speciali. Il pluricampione olimpico De Vidi, ora pilastro della nuova Nazionale di rugby simbolo della giornata che ha coinvolto decine di istituti
S’è svolta ieri negli impianti sportivi di Vicenza la giornata dedicata agli sport paralimpici. FOTO COLORFOTO
S’è svolta ieri negli impianti sportivi di Vicenza la giornata dedicata agli sport paralimpici. FOTO COLORFOTO
S’è svolta ieri negli impianti sportivi di Vicenza la giornata dedicata agli sport paralimpici. FOTO COLORFOTO
S’è svolta ieri negli impianti sportivi di Vicenza la giornata dedicata agli sport paralimpici. FOTO COLORFOTO

Speriamo che nella mente e, soprattutto, nel cuore dei quasi 2000 raagazzi vicentini di una cinquantina di scuole elementari, medie e superiori (compresa una rappresentanza di studenti della Caserma Ederle) di tutta la provincia sia rimasto qualcosa. Speriamo che questa sesta giornata nazionale dello sport paralimpico organizzata dal Comitato Italiano Paralimpico con il sostegno di Enel Cuore (e la collaborazione importante di H81 Vicenza Onlus), abbia fatto passare un messaggio positivo al di là delle parole di rito e di circostanza che in questi casi si spendono sempre a piene mani vuoi anche per dovere istituzionale.
Se Vicenza è stata scelta per il secondo anno consecutivo come l'unica città veneta e una delle undici d'Italia, sede della giornata nazionale dello sport paralimpico non è certamente un caso. Che lo sport possa abbattere le barriere, non soltanto quelle architettoniche, ma soprattutto quelle che poggiano sui pregiudizi, è un dato di fatto dimostrato dai numeri e dalle splendide storie umane che ciasuna disciplina paralimpica sa raccontare. Che spingendo una carrozzina si possa giocare addirittura a rugby, sia pure all'interno di una palestra e con una palla rotonda al posto di quella ovale, non molti lo sanno. Con i propri occhi lo hanno visto i mille e cinquecento studenti delle scuole medie e superiori che hanno partecipato ieri alla giornata dello sport paralimpico.
Qui non ci si placca afferrando l'avversario per le gambe, ma ci si scontra senza molti convenevoli con le rispettive carrozzine (da difesa e da attacco) cercando in qualsiasi modo di impedire all'avversario di arrivare alla meta.
Il rugby in carrozzina è un po' il simbolo dello sport senza barriere. Se senza l'uso delle gambe si riesce a praticare perfino il più maschio e duro degli sport, allora lo sport è davvero alla portata di tutti.
Chiedetelo ad Alvise De Vidi, il simbolo vivente dello sport paralimpico. Tredici medaglie olimpiche fra nuoto e atletica leggera. Lui è tetraplegico ma nemmeno la maratona è distanza che lo spaventa. Ebbene, dopo aver lasciato l'atletica, ed essere passato per il tennistavolo (vincendo anche il titolo italiano di classe 1 maschile), è ora approdato alla palla ovale, scusate, rotonda, diventando uno dei pilastri della nuova nazionale di rugby, oltre che componente della giunta nazionale del Cip.
Nel campo di atletica di via Rosmini c'erano, come l'anno scorso, l'atletica, il basket, il tennis, il tennistavolo, il tiro con l'arco, il tiro a segno e lo showdown, tanto per citare qualche disciplina. Al palazzetto dello sport, dall'altra parte della strada, il rugby, come detto, e la dance ability. Al pattinodromo l'hockey, nella palestra di Jigoro Kano il judo. Dove possibile, i ragazzi delle scuole si sono mescolati con gli atleti in carrozzina provando anche per un attimo la sensazione di giocare su due ruote. Il tutto davanti gli sguardi interessati del sindaco di Vicenza Achille Variati, che ha fatto una scappata in via Rosmini, del presidente del Coni Umberto Nicolai, del presidente regionale del Cip, Claudio Carta e di altri rappresentanti delle istituzioni.

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