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Tripletta Canola
Al Giro del Piave
è un acuto
stellare

di Eros Maccioni
CICLISMO DILETTANTI. È il terzo successo per il campione di Torri. La Zalf ha centrato l'en plein con Battaglin e Boem. Ora Marco insegue un contratto da professionista
Marco Canola esulta: vincendo il Giro del Piave ha firmato la tripletta
Marco Canola esulta: vincendo il Giro del Piave ha firmato la tripletta
Marco Canola esulta: vincendo il Giro del Piave ha firmato la tripletta
Marco Canola esulta: vincendo il Giro del Piave ha firmato la tripletta

Quando un corridore è al top della forma gli riesce tutto facile, le gambe girano da sole e il morale rende abbordabile qualsiasi avversario e traguardo. È lo stato di grazia che sta vivendo Marco Canola, il corridore di Torri di Quartesolo al momento più vincente della Zalf Desirèe Fior. Dopo il G.P. dei Colli Rovescalesi e il G.P. S.Luigi di Sona, s'è messo in saccoccia in un colpo solo anche il riscoperto Giro del Piave, una corsa riesumata dagli annali storici e inserita come terza prova nel Giro del Veneto dilettanti, oltre alla classifica del Giro stesso.
È stata una gara difficile, cosparsa di salite e variazioni di pendenza. Trevigiani e Zalf hanno "fatto la corsa" dal primo all'ultimo dei 160 chilometri in programma. Il percorso, con partenza da Santa Giustina, comprendeva due volte un circuito attraverso Cesiomaggiore, Sospirolo, Sedico, Trichiana e Busche, poi l'arrivo a Quantin di Ponte nelle Alpi. In realtà nella prima parte della corsa non c'è stata gran selezione e così, fino ad imboccare la salita che portava nella zona di Ponte nelle Alpi, il gruppo degli 84 partiti è sempre rimasto pressoché compatto.
Come previsto, la corsa si è decisa nei sette chilometri di salita che portavano a Quantin, ed è proprio qui che Marco Canola ha sfoderato la stoffa del vincente. Ben assistito dai suoi compagni di squadra, in primis dall'altro vicentino Enrico Battaglin, ha orchestrato le manovre della sua squadra per ottenere la selezione necessaria a ribaltare la classifica generale del Giro del Veneto, fino a quel momento in mano al trentino Leonardi della Marchiol.
L'ascesa, iniziata in località Lizzona, è caratterizzata da strappi in rapida successione, che hanno subito fatto alcune vittime. A un paio di chilometri dall'arrivo, sulle rampe del Barotol un quartetto precedeva di qualche manciata di metri il resto del gruppo. L'ultimo chilometro è stato il "red carpet" di Marco Canola, che ha ha potuto sollevare le braccia una trentina di metri prima di tagliare il traguardo in 4:01'56, precedendo i due compagni di squadra e prossimi professionisti Enrico Battaglin e Nicola Boem. Pur sopraggiungendo all'arrivo con soli 13 secondi di ritardo, Leonardi è scivolato al settimo posto nella generale.  Tutto secondo i piani di Gianni Faresin, il d.s. della Zalf: la squadra trevigiana ha fatto sua l'intera posta con Canola, Battaglin e Boem che si sono portati a casa i primi tre gradini del podio del Giro del Piave e del Giro del Veneto.  Naturalmente, quand'anche ne avessero avuto la forza, Battaglin e Boem non avrebbero messo la loro ruota davanti a quella di Canola: loro hanno già un contratto da professionisti ma Canola no, ed è noto che a fine stagione ogni vittoria vale doppio per chi vuole mettersi in vista.
Intanto Marco Canola ha già messo un'altra gara di prestigio nel mirino, la classica di San Daniele del Friuli. E poi c'è il Memorial Thomas Casarotto a Schio: qui il prestigio non c'entra, solo la voglia di onorare un amico e collega scomparso alzando verso il cielo le braccia all'arrivo.

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