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Il test

Al via in Russia l'esperimento Sirius-23, simulerà un anno nello spazio

Un equipaggio di 4 donne e 2 uomini vivrà in isolamento per 360 giorni

È partito in Russia l’esperimento Sirius-23, che simulerà 1 anno di permanenza nello spazio: un equipaggio composto da 6 persone, 4 donne e 2 uomini, lo scorso 14 novembre è entrato in una struttura simile ad una navetta spaziale che si trova all’interno dell’Istituto per i problemi biomedici dell’Accademia Russa delle Scienze, e rimarrà lì in isolamento per 360 giorni, imitando le condizioni di un viaggio nello spazio profondo.

Sirius-23 è il quarto di una serie di test simili condotti a partire dal 2017 ed è il più lungo fatto finora (l’ultimo, risalente al 2021, è durato 240 giorni) ed è il primo che non vede la partecipazione della Nasa: per la prima volta, dunque, il russo sarà l’unica lingua parlata dai partecipanti.

In precedenza, il primo test di isolamento è stato Mars 500 ed è stato condotto nel 2010 da Agenzia Spaziale Europea e agenzia spaziale russa Roscosmos. In una struttura all'interno dello stesso istituto di ricerca russo, un equipaggio di sei uomini è rimasto isolato per 520 giorni.

L’obiettivo principale di Sirius-23 è studiare come il corpo umano si adatta alle condizioni e agli effetti negativi associati all'isolamento in un ambiente artificiale. L’equipaggio simulerà una missione lunare, che prevede un sorvolo del nostro satellite per selezionare un sito di atterraggio, atterraggi multipli che vedranno coinvolti gruppi di 4 persone, oltre a operazioni da svolgere sulla superficie lunare in prima persona e tramite rover. 

Durante l’esperimento, inoltre, verranno studiati gli aspetti psicofisiologici. Tale valutazione comprenderà anche la risposta dei partecipanti a situazioni di emergenza, con simulazioni di come malfunzionamenti tecnici potrebbero portare ad un incidente con gravi conseguenze per la vita e la salute di tutti i membri dell'equipaggio Saranno analizzate anche le modalità di interazione sociale all’interno del gruppo, nonché i problemi legati all'attività prolungate all’esterno del veicolo, nell'ambiente spaziale simulato, compresi sforzo fisico e lavoro notturno.

 

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