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ULSS 8

Ospedale S. Bortolo: donato un nuovo sistema di monitoraggio per la Terapia intensiva neonatale

Il reparto assiste ogni anno oltre 300 piccoli pazienti, tra i quali circa 60 neonati pre-termine di peso alla nascita inferiore a 1,5 kg.

La Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale di Vicenza può contare su un sistema di monitoraggio rinnovato e potenziato, grazie ad una donazione della Fondazione San Bortolo, grazie al sostegno di donatori privati, del valore di oltre 100 mila euro.

Più in dettaglio, si tratta di 5 monitor multi parametrici e della centrale di monitoraggio per la TIN e 2 due monitor carrellati per la family room.

Il San Bortolo è un centro di riferimento

«Ringrazio la Fondazione San Bortolo per questa nuova importante dotazione - commenta la dott.ssa Patrizia Simionato, direttore generale dell’Ulss 8 Berica -, che conferma la grande generosità dei vicentini e il loro attaccamento al San Bortolo, un sostegno che conoscevo molto bene di fama e che fin da subito nel mio nuovo incarico ho avuto l’opportunità di constatare. La Terapia Intensiva Neonatale è un centro di riferimento provinciale per i piccoli nati gravemente prematuri o con patologie importanti, con molti pazienti che provengono anche da altre province, e sicuramente queste nuove dotazione ci consentiranno di innalzare ulteriormente gli standard già molto elevati della struttura».

Gli sponsor della donazione

Il costo della strumentazione di monitoraggio è stato sostenuto da Fondazione San Bortolo grazie ai contributi di importanti realtà del territorio: L'Inglesina Baby, Zamperla Amusement Group Spa, Banca Generali, ai quali si sono aggiunti Maglificio Miles SpA, Eurocasting, Fitt SpA e altre sensibili realtà.

Ogni anno 300 pazienti

La Terapia Intensiva Neonatale del San Bortolo assiste ogni anno oltre 300 pazienti, tra i quali circa 60 neonati pre-termine di peso alla nascita inferiore a 1,5 kg. A questi si aggiungono ogni anno ulteriori 250 ricoveri di bambini nati a termine affetti da patologia respiratoria, infettiva, addominale, cerebrale o malformativa che richiede un intervento chirurgico.

Il tutto con una dotazione di 8 posti letto di Terapia Intensiva Neonatale e 12 posti letto di Neonatologia, oltre a una stanza di isolamento e alla family room.

Lo staff è composto da 14 medici, 5 specializzandi della scuola di pediatria dell’Università di Padova, 30 infermieri, 5 Oss, 1 ostetrica e 1 psicologa.

Oltre all’assistenza ai pazienti ricoverati, fondamentale è anche l’attività ambulatoriale di follow up neonatologico, di cardiologia, genetica e nefrologia, così come la collaborazione con la Medicina Prenatale per il counselling con le coppie di genitori in caso di rischio di prematurità o per patologie malformative.

La banca del latte

Di assoluto rilievo è inoltre l’impegno della Banca del latte umano donato, che consente ogni anno l’alimentazione di circa un centinaio di neonati pre-termine e a termine con latte materno, grazie alla generosa disponibilità di oltre 200 mamme donatrici che dal 2015 hanno sostenuto e reso possibile questo progetto.


 

 

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