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A Schio

Nucleo Rosa per l'Alzheimer

Inaugurato a La Casa. Ha 15 posti, è costato 304 mila euro ed è stato realizzato grazie al contributo dei benefattori
Autorità e benefattori in visita al nuovo nucleo, dove si è posta particolare attenzione al bello (FOTO STUDIOSTELLA CISCATO)
Autorità e benefattori in visita al nuovo nucleo, dove si è posta particolare attenzione al bello (FOTO STUDIOSTELLA CISCATO)
Autorità e benefattori in visita al nuovo nucleo, dove si è posta particolare attenzione al bello (FOTO STUDIOSTELLA CISCATO)
Autorità e benefattori in visita al nuovo nucleo, dove si è posta particolare attenzione al bello (FOTO STUDIOSTELLA CISCATO)

Quindici nuovi posti, in una reparto costruito a tempo di record, dedicati alle persone malate di Alzheimer. Il "Nucleo rosa", voluto dall'Ipab La Casa, è stato inaugurato giovedì 18 aprile alla presenza dell'assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin, del direttore generale dell'Ulss 7 Carlo Bramezza, di autorità e benefattori.

Sei mesi di lavoro, il primo ospite è entrato il 18 marzo, e 304 mila euro di investimento per un reparto studiato nei minimi dettagli, caratterizzato dall'uso di colori vivaci e ambienti che ripercorrono la quotidianità delle persone, con l'obiettivo di migliorare l'orientamento. Un'area senza dislivelli, per consentire agli ospiti un percorso fluido, sorvegliato da telecamere e un monitoraggio del letto con un sistema ottico integrato con intelligenza artificiale che consente di capire quando e per quanto tempo l'ospite si assenta e nel caso far intervenire gli operatori.

«La trasformazione del nucleo rosa per accogliere persone con decadimento cognitivo - spiega Beppe Sola presidente dell'Ipab La Casa - è un ulteriore passo avanti. Abbiamo pensato "al bello" per gli ospiti che vi risiedono». Così sono stati riprodotti i luoghi della quotidianità: una fioreria, un'osteria con tavolini e quotidiani, un giardino d'inverno, ma anche la trattoria, dove vengono serviti i pasti, una terrazza con l'orto pensile dove poter mettere le mani nella terra e la fermata dall'autobus con tanto di pensilina e panca d'attesa. «La fermata del bus è importante - spiega un'operatrice - perché questi ospiti hanno la tendenza, sopratutto verso sera, a dire che devono tornare a casa. Sedersi ed aspettare li aiuta molto».

Ogni camera ha la porta decorata, tutte hanno la cassetta della posta personalizzata, per far sentire gli ospiti a casa, con la differenza che qui sono vigilati.«Dal momento che non possiamo cambiare la realtà cambiamo gli occhi con cui guardarla», conclude Sola. «La malattia c'è, non sono però loro a doversi adeguare ma noi dobbiamo creare un ambiente idoneo» La nuova ala è stata realizzata anche grazie al contributo di privati in sinergia con Comune e struttura. Questi 15 posti si aggiungono ai 22 presenti nel plesso della Valbella a Poleo. La procedura di accordo tra pubblico e privato, consentita dal codice dei contratti con la sponsorizzazione, è iniziata il 26 aprile dello scorso anno e si è conclusa il 5 settembre.

Rubina Tognazzi

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