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L’AUTORE. Filippo Bigarella, segnalazione della biblioteca di Sandrigo

Tim contro il mago

Filippo Bigarella


Finalmente l’estate! Tim l’aspettava da tutto l’anno e, come tutte le altre vacanze, adesso Tim e la sua famiglia stanno partendo per andare al mare. Passano due ore interminabili ma finalmente Tim arriva a Caorle, il posto in cui ogni anno va al mare. I genitori di Tim alloggiano in una stanza d’albergo e dopo un po’ partono per andare in spiaggia, dove la famiglia di Tim noleggia un ombrellone e subito dopo il ragazzo corre sulla spiaggia; l’atmosfera del mare è proprio come se la ricordava, allegra, calda ma nello stesso tempo fresca e rilassante.
La prima cosa che Tim fa è raccogliere in una borraccia un po’ d’acqua marina con una manciata di sabbia e qualche conchiglia, così quando sarebbe ritornato a casa avrebbe portato con sé il ricordo del mare.
Il ragazzo è in spiaggia da qualche minuto, quando vede un uomo dall’aria accigliata con un cappuccio addosso; ma, ad un tratto, l’uomo se lo toglie e dice: - Io sono il mago dell’inverno, e anche qui farò arrivare il gelo eterno! – Detto questo, il mago prende una sfera di vetro, la agita e fa arrivare un forte lampo di luce. Tim si guarda attorno, la gente non sorride più, l’acqua da dolce è diventata pungente come il ghiaccio, il suolo è coperto dalla neve e un’aria gelida soffia senza sosta. E’ come se tutta la magia dell’estate fosse sparita nel nulla. Tutta la gente torna ai propri alloggi e anche Tim deve tornare all’albergo. Il ragazzo pensa guardando la sua borraccia: - Forse è meglio lasciare questo caso ad investigatori più esperti di me?! No, non posso starmene qua con le mani in mano, devo fare qualcosa, devo occuparmi di questa faccenda personalmente! –
Il ragazzo allora torna in spiaggia in cerca di indizi e vede una leva, la tira e FLUP! viene risucchiato in un posto che lui nemmeno immagina, il regno dell’inverno. Tim cade in un cumulo di neve, e quando si riprende, vede un castello fatto di ghiaccio e sente che è là che deve dirigersi. Il ragazzo si mette in cammino; molte volte è costretto a fermarsi a causa di improvvise bufere ma, dopo qualche ora, finalmente arriva a destinazione.
Allora Tim spalanca il portone di ghiaccio del castello e, la prima cosa che vede, è un tavolo anch’esso di ghiaccio su cui è appoggiata una sfera di vetro che brilla di tutti i colori più vivaci, i colori dell’estate! Tim si avvicina per prendere la sfera, ma dall’ombra sbuca il mago malvagio che esclama: - Cosa sei venuto a fare nel mio regno? – Tim risponde deciso: - A recuperare la magia dell’estate! – Non ci riuscirai – risponde il mago con un sorriso malefico. Dopo aver sentito questa minaccia, Tim nota che dei lupi bianchi si stanno avvicinando a lui ringhiando, ma proprio in quel momento sente qualcosa che pulsa dentro il proprio zaino, è la borraccia d’acqua marina che ha raccolto al mare! Allora quasi d’impulso getta l’acqua addosso al mago assieme alle conchiglie e alla sabbia contenute in essa. Il mago lo guarda con ferocia ma subito dopo si affloscia come un gelato sciolto al sole. Tim torna a guardare i lupi, hanno un’aria stranamente calma e gli sembra quasi che sussurrino: - Bravo Tim, hai sconfitto il mago, era da tempo che governava qui e ci aveva resi suoi schiavi, ma ora finalmente siamo liberi, grazie! –
Poi Tim, senza perdere tempo, prende uno spuntone di ghiaccio e rompe la sfera che racchiude la magia dell’estate e, con un forte lampo di luce, si ritrova … a Caorle! Il ragazzo alza gli occhi e urla di felicità, l’estate è ritornata! (da biblioteca di Sandrigo)

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