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L’AUTORE. Giacomo Candoni, dalla biblioteca di Laghetto, Vicenza

Stessa spiaggia, stesso mare

Giacoimo Candoni


La meraviglia del litorale del Cavallino ci accoglie da molti lustri. Le valigie sono già state caricate. Noi siamo in macchina con le cinture allacciate. La radio accesa, che ci accompagna sempre nei nostri viaggi, trasmette uno dei molti tormentoni spagnoli. Finalmente si può partire, anche fisicamente: le nostre menti, infatti, da giorni fantasticavano sui giochi in acqua, i castelli di sabbia sul bagnasciuga e le partite a bocce. Raggiungiamo il Villaggio San Paolo del Cavallino e, scaricati i bagagli, ci spostiamo verso la spiaggia che, con i suoi granelli è da molti anni testimone silenziosa dei nostri tuffi e delle nostre corse per arrivare il più velocemente possibile alle placide acque del mare. Il primo giorno ci limitiamo a piantare gli ombrelloni: uno giallo come il sole che a mezzogiorno rende la sabbia infuocata e l’altro bianco come la spuma delle onde che si infrangono sulla riva; già dal secondo giorno, però, iniziamo a schizzarci allegramente e a domare i pochi “cavalloni” con le nostre tavolette colorate. Al pomeriggio, prima di un secondo bagno fino al tramonto, partecipiamo al torneo di bocce, organizzato dal fantastico gruppo animazione. Evidentemente, tuttavia, non abbiamo scaldato a sufficienza i polsi, dato che veniamo eliminati in maniera eclatante al primo turno. A metà della prima settimana arriva uno dei giorni da me più attesi: la gita a Venezia che, nonostante visitiamo ogni anno, non smette mai di stupirci. Questa volta, ammiriamo la città lagunare e le sue strette calli con la biancheria stesa fuori dai balconi, in un silenzio che stona con la caotica e affollata Piazza San Marco. Ci rechiamo inoltre presso la storica libreria “Acqua Alta”, una delle più antiche e famose di Venezia. Il profumo della carta dei libri e il rumore dello sciabordio delle acqua all’esterno, lo rendono, secondo me, uno dei luoghi più magici, misteriosi e caratteristici del nostro Capoluogo di Regione.Dopo aver acquistato un buon libro da leggere abbronzandosi in spiaggia, procediamo spediti verso il maestoso Ponte di Rialto che, con il suo bianco lucente, riflette la luce del sole. Qui ci concediamo alcuni selfie e una foto scattata da un simpatico turista giapponese. Riprendiamo dunque la via del ritorno e, transitando per la magnifica Piazza San Marco, saliamo sul traghetto che, in un mare incendiato dagli ultimi bagliori del sole, ci riporta sulla terraferma.La settimana seguente, fra tornei, balli e cene sulla spiaggia rallegrate dalla presenza dei gabbiani e da un cielo delle più svariate tonalità, è volata. L’ultima sera per salutare il mare che ci ha accolto, mangiamo una pizza in spiaggia, i capelli scompigliati dal vento, l’odore della salsedine nel naso e dentro al cuore i ricordi di un’esperienza indimenticabile. Il giorno successivo lasciamo l’accogliente Villaggio San Paolo, ma il nostro non è stato un addio bensì un arrivederci, sicuri che fra un anno saremo di nuovo lì.Se è vero che è bello viaggiare e visitare, non c’è niente di più bello della certezza di ritrovare luoghi familiari e conosciuti.
(da biblioteca di Laghetto)

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