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L’AUTORE. Jader Girardello, dalla biblioteca di Costabissara

Presi per le corna

Jader Girardello


L'elicottero vola sopra le nostre teste. Sento il vento in faccia perché Koos, la nostra guida, al volante sembra un pilota da rally. Sulla jeep devo stare attento a non cadere. Sono seduto e mi aggrappo forte con le mani al bordo del mezzo. Devo cercare di non perdere l'equilibrio. È mattina e il cielo senza nuvole ci regala un'altra giornata d'estate da cartolina. L'elicottero, nel frattempo, con le sue eliche buca l'azzurro andando su e giù come se fosse un calabrone impazzito. Non sono solo in questa avventura. Al mio fianco ci sono Federico e Francesco, due italiani che condividono con me la pazzia del momento. Siamo volontari di“Leo Africa”, un'associazione sudafricana che si occupa della tutela e della conservazione degli animali all'interno della riserva naturale Marataba, sezione privata del parco nazionale Marakele. Sulla jeep con noi c'è Bob, un uomo di colore che lavora per la riserva. E poi c'è lui. “He's a teacher, He's a soldier, He's a ninja!”. Bob ce lo presenta così strascicando il finale di ogni parola. Ha i capelli corti e neri, naso a patata, camicia e pantaloni color cachi. Si calca il suo cappellino blu sulla testa e la sua camicia è aperta mostrando i peli del petto. Fuma in modo avido quasi sprezzante del pericolo. Fa dei tiri profondi e rapidi. Si chiama Tom. Teacher Ninja è il suo nome di battaglia.
Sembriamo soldati pronti ad affrontare nemici sanguinari. In realtà non è niente di tutto questo. Ci è stato chiesto di aiutare i manager del parco a caricare su un camion cento impala maschi (specie di antilope) per trasportarli verso altri recinti. Gli impala sono circa seimila nel parco e sono troppi. È necessario spostarli.
Koos, con una mano, tiene il volante e nell'altra ha una radio con cui comunica con il pilota dell'elicottero. Il calabrone spara la prima rete. Koos si ferma sulla strada. Tom e Bob si lanciano dalla jeep e corrono in mezzo alla savana. Io e Federico ci guardiamo smarriti. Koos ci tranquillizza: “They are crazy!” (Loro sono pazzi). Hanno fatto quella scena solo per recuperarne una. L'obiettivo del calabrone è sparare delle reti che servono per catturare gli impala. Quando fallisce il bersaglio è necessario raccoglierle.
In tutta fretta ripartiamo. Sentiamo altri forti schiocchi. Le reti sono state lanciate. Ora ci sono gli animali da recuperare e gente, come me, che deve avere il coraggio di andarli a prendere. Koos frena ancora. Saltiamo dalla jeep. Corro cercando di evitare le spine, i cespugli fitti, gli alberi. Vediamo l'impala davanti a noi. Tom urla e si getta sull'animale per immobilizzarlo. Utilizza un cinturino per bloccargli le zampe rischiando di prendersi gli zoccoli dell'antilope in faccia. Teacher Ninja anestetizza l'animale. Il nostro compito è quello di liberare l'impala dalla rete. Poi Koos si carica settanta chili di antilope sulla schiena. Corro per anticiparli. Salgo sulla jeep per aiutarli a caricare la creatura. C'è solo una cosa che mi ricordo dalla lunga spiegazione fatta dai manager con il loro inglese impossibile da capire. Devo tenergli ferme le corna. Devo afferrarle e stringere forte. Non le devo mollare mai, neanche per un secondo, neanche se cascasse il mondo. Se le corna sono immobilizzate l'impala non crea problemi. Lo caricano. Io lo vedo e non ho esitazioni. Gli afferro le corna e stringo forte. Lui si dimena con la testa e le mie braccia seguono i suoi movimenti bruschi. Non mollo. Mi spiegano che, con una mano, devo fermargli un corno e che con il piede, appena mi siedo, posso bloccargli anche l'altro. Lo faccio. Vinco io sulla bestia. Mi sento un uomo della savana anche se non potrei mai essere come Tom. È un acchiappa-animali professionista. Il suo lavoro è spostare animali da una riserva ad un'altra. Ha partecipato a operazioni di cattura di coccodrilli, ippopotami, elefanti. Sono più alto di lui ma mi sento piccolo. Bob se la ride intanto. Lo sa anche lui che Teacher Ninja non è normale.
Dopo la prima cattura prendiamo più sicurezza. Sappiamo il nostro ruolo e diventiamo ingranaggi ben oliati. La macchina dei volontari funziona. Carichiamo gli impala nel camion e andiamo avanti tutta la mattina ripetendo le stesse azioni. Siamo diventati piccoli pezzi di savana, scaricatori dilettanti di antilopi in questa estate densa di vita.

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