<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
L’AUTORE. Paola Vidale, segnalazione della biblioteca di Costabissara

Non era un tronco

Paola Vidale


Ore 4,30: la sveglia mi desta da un sonno irrequieto, è un mercoledì, giorno in cui posso andare nel bosco per funghi. Alle 5 arrivo a casa di mia cugina per prenderla, condividiamo lo stesso interesse. Talvolta mi sono chiesta il perchè di questa passione che, contrariamente al mio essere dormigliona, mi fa fare queste “alzatacce”. Ricordo allora le gite estive in montagna, con i miei zii e cugini, quando mio papà comperò la Seicento, mitica utilitaria degli anni Sessanta, e mio zio appassionato di montagna ci guidava alla scoperta della stessa.
C'è un discreto traffico, quando è il momento giusto della raccolta, fine estate, i fungaioli si precipitano nel bosco come api sui fiori. All'improvviso dopo una curva vediamo il Gruppo del Pasubio tutto rosa, illuminato dal sole che sta per sorgere. Spettacolo meraviglioso!
Arrivate, carichiamo lo zaino sulle spalle e partiamo, sento già il respiro del bosco. (A questo proposito ho letto che il bosco cura, perchè le sue piante emettono sostanze contro gli insetti e parassiti che vengono assorbite anche dall'uomo aumentando le immunità, questa terapia si chiama Forest Bathing). Il silenzio, rotto da un abbaiare insistente e da rami secchi spezzati, ferma il nostro cammino, restiamo immobili, senza respirare, il cuore batte forte cerchiamo di capire cosa sta succedendo. In questi anni tra orsi e lupi che girano nei nostri boschi penso che magari potremmo fare un incontro non gradito. I rumori si avvicinano e all'improvviso ci passa davanti saltando, una famiglia di caprioli inseguiti da un cagnolino, lasciato un po' libero dal suo proprietario. Proseguiamo nella ricerca e arriviamo in una soleggiata radura delimitata da alti pini,larici e cespugli pieni di grappoli di rosse bacche di San Crispino (con le quali si fa una gustosa grappa). Con il bastone sollevo i rami dei pini per guardare sotto dove normalmente nascono i porcini mentre io trovo solo i buchi perchè sono già passati i fungaioli. Ricordate le api sui fiori? Dopo alcune ore il risultato della raccolta non è entusiasmante e un po' sconfortate ci fermiamo per una pausa caffè e panino, meritato per le fatiche fatte.
Sedute su un tronco tiriamo un po'le somme della mattinata:ci siamo alzate alle 4,30,fatto il permesso perla raccolta,fatto 100 chilometri di strada, sudato per il caldo e il cesto piange! Povere noi!
Sedute, la visione intorno è diversa. Dico a mia cugina:guarda là,sotto a quel pino, un raggio di sole illumina qualcosa di strano. Lei guarda e dice: «E’ un tronco di un giovane pino coperto da aghi». Guardo e riguardo,la risposta non mi convince e con il cuore in gola mi avvicino, sento che si avvera un sogno: è un porcino grandioso da otto etti e mezzo. Tachicardia da infarto per l'emozione. Il fervore per la raccolta ci distoglie dall'osservare che nel bosco è venuto buio e si sta alzando un vento forte e grossi nuvoloni si avvicinano.
Usciamo dal bosco e guardo intorno, ho il batticuore, forse sarà la speranza che mi gioca questi scherzi ma, sotto alle fronde di un grande abete ci sono diverse mazze di tamburo, una più bella dell'altra. La più grande ha il diametro del cappello di 35 centimetri. Buonissime impanate!
Non sono funghi commerciabili ma chi li conosce ne va ghiotto. Soddisfatte e contente ci incamminiamo veloci verso la macchina mentre i primi goccioloni cominciano a cadere accompagnati da un forte vento e da tuoni. Con il cuore in gola arriviamo, inzuppate d'acqua fino alle ossa. Ci guardiamo in faccia e scoppiamo a ridere, siamo irriconoscibili con il poncio appiccicato e i capelli che grondano acqua sui visi rossi per la fatica, ma il cesto dei funghi è salvo! Quando ero ragazzina non davo peso a quello che mia mamma diceva alla domenica sera, al rientro dalla montagna: «Ecco, oggi mi sono ricaricata per tutta la settimana». Era l'anno 1960 e oggi chiamano “Forest Bathing” questa terapia di immersione nella natura!
(da biblioteca di Costabissara)

Suggerimenti