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L’AUTORE. Paola Zanoli Caregnato, segnalazione della biblioteca di Caltrano

Le feste di Sant’Ermete
e della Madonna Nera

di Paola Zanoli Caregnato

Paola Zanoli Caregnato

S.Ermete S.Ermete Protettore dell’anima mia S.Ermete S.Ermete il mio male portalo via… S.Ermete S.Ermete fin dalla vigilia a te s’inchina Versilia…».

Così cantano sul mare le anziane versiliane mentre una barca conduce il santo. I barchini prendono l’onda con a bordo i ragazzi che vanno a banchettare a panzanella e caciucco e lardo di Colonnata dopo un aperò di baccalà alla livornese e bersagliere. Sul lungomare zucchero filato di ogni colore mandorlati di tutti i gusti… Nei bagni cena a tordelli e testaroli. Come si cenerà al Roma Imperiale dove andare in spiaggia costa 400 euro al giorno? Ti stappano lo champagne con una sciabolata e le bambine russe arrivano coi motoscafi e le treccine biondine le madri sono già delle belle matrioske i maschi a parte, fanno mafia. Alle 21 e 30 in punto scoccano i fuochi, 40 minuti di meraviglia scoppiettante che può rivaleggiare solo col Redentore Veneziano. In chiesa al Forte si bacia la reliquia. Finiti i fuochi in un bailamme di biciclette e motorini, di pedoni e macchinoni, la Fiera comincia a diradare, rimane la notte. Qualche piastrino si becca coi fortemarmini, sale qualche colorita espressione dove maremma maiala la fa da padrona. Era lo stesso al Redentore, dove si beccavano i buranei coi venesiani e Ti e i ta morti cani si sprecavano. I più anziani rientrano a casa, i ragazzi “poveri” alla spiaggia libera si buttano in acqua, a suonare la chitarra e cantare con le birre appresso e qualche canna. Gli altri andranno in Capannina in Versiliana alle Focette al Costès…

Altri ancora più su sono su yacht lussuosi ancorati al largo: vi ritornano le bambine russe con le trecce disfatte, le matrioske madri un po’ traballanti, i maschi intanto hanno gettato alle spalle quasi tutti i bicchieri di un locale di lusso, bevendo di tutto tranne che wodka perché tanto quella la bevono sempre, lasciando almeno 3000 euro solo di mance. Un miscuglio di musiche sale nella brezza, chitarre dal vivo, tamburi, dalle discoteche, mentre gli odori profumati del pesto del lardo delle secchine, si disperdono e il profumo del mare impera sostenuto dalle sue onde ininterrotte la risacca eterna il vero moto perpetuo. Le barche cominciano a rientrare, gli ubriachi, le vecchine biascichine del canto popolare religioso che ogni anno viene rispolverato assieme a tutto il resto, mentre le nonnine calano calano, ogni anno, sempre meno. S.Ermete è stato amato e onorato anche ieri 28 agosto…. Sì, S.Ermete è amato.

Qualcuno oggi scrive: 80 mila euro di girandole stelle filanti siluri scoppiettanti fuochi d’artificio, ma ciononostante sono i più poveri ad essere felici, non contestano non protestano. Eppure nella felice Versilia, nella Forte dei Russi, come viene chiamata quest’anno, c’è chi è costretto ogni anno ad uscire dalla casa affittata, a maggio, perché deve essere rinfrescata e data in affitto ai turisti per una cifra quadruplicata, c’è chi emigra nei paesi più poveri del mondo dopo aver risparmiato un anno intero, perché non hanno riscaldamento e il “Bagno” è un casotto fuori dell’abitazione e a dicembre gennaio febbraio è dura, la cacca si congela. E non è un surgelato utilizzabile! Finito S.Ermete, S.Ermete dell’anima mia, ecco che arriva La Madonna del Sole e tutto rivive. Le donne nel Duomo di Pietrasanta cantano Madonna, Madonna Nera. Poi si snoda una processione lunga impressionante scomposta, sale verso la cima di un monte, salita faticosa rischiarata da lumini con protezione di carte colorate che si bruciacchiano immancabilmente. Il corteo religioso dopo un’ora e mezza circa approda sudatissimo al vecchio monastero, ora restaurato e proprietà privata. Qui attende la contessa tal dei tali che apre al popolo giardino e chiostro, il monsignore benedice poi si scende chiacchierando commentando i giovanissimi correndo, si accendono le pile perché ormai i lumi sono morti.

La festa della Vergine Nera, la Madonna del Sole, è molto più nello spirito di fede, no bancarelle no fuochi d’artificio no zucchero filato, alla discesa si raccolgono le more, si rubacchiano i fichi dai rami sporgenti dai muretti, i chierichetti si spogliano, il monsignore e tutti i preti di Pietrasanta e Camaiore si alleggeriscono dai paramenti e distribuiscono santini. Io ne ho uno, sì perché dopo la prima volta la processione della Madonna del Sole non mi cucca più! E’ il 12 settembre e segna la fine della stagione.

(da biblioteca di Caltrano)

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