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L’AUTORE. Susanna Trestini, segnalazione della biblioteca di Montorso

La casetta sull’albero

di Susanna Trestini

Susanna Trestini

Sono nella casa in campagna di mia nonna a passare qualche mese lontana dalla città. Mi trovo nell'angolo più appartato e bello dell'ampio giardino che circonda la casa. Passo gran parte del tempo qui e probabilmente lo fareste anche voi! Immaginate: una bellissima casetta costruita su un castagno. Ai piedi dell'albero c'è un'aiuola che ospita un gran numero di tulipani, narcisi, rose, ciclamini e papaveri che ho piantato io.

Tra i rami alcuni uccellini hanno fatto il nido e cantano delle canzoni con le loro voci soavi. Un venticello leggero soffia perennemente portando frescura e gioca con le fronde degli alberi. Accanto al castagno c'è un fiume con acqua limpidissima che scorre gorgogliando sommessamente. Se pensate che è un'estate afosa all'inverosimile, non vorreste essere anche voi in un posto simile dimenticando il sudore (con il continuo fastidioso odore pungente) che vi fa maledire la stagione del riposo e delle vacanze? Così io sono qui, lontana da tutti. La mia casetta sull'albero è il mio covo, non ci viene nessuno (a parte le mie due migliori amiche). Vi passo intere giornate e certe volte ci dormo pure. Per accedervi si usa una scala a corda che conduce a una piattaforma in legno su cui a volte mi siedo con le gambe a penzoloni. Davanti alla porta c'è uno zerbino con la scritta “Benvenuto” e sotto il tappeto metto la chiave che apre la porta. Il tetto, la porta e i balconi della casetta sono azzurro cielo, il mio colore preferito. A destra della porta c'è una lanternina. Entrando, sulla parete di fronte si nota un delizioso scaffale di noce intarsiato appartenuto alla mia bisnonna. Esso contiene alcuni dei miei romanzi preferiti, dei vecchi taccuini pieni zeppi di notizie, curiosità e scoperte, penne, matite e colori, il binocolo, il cibo, indumenti di ricambio, il costume e un asciugamano (nel caso mi venisse in mente di fare un bagno nel fiume) e il mangime per gli uccelli. Il sacco a pelo blu, che sostituisce il letto, è vicino allo scaffale. Sugli altri due lati ci sono delle finestre con i balconcini in legno azzurro e delle tende di mussola azzurra impalpabili. Alle pareti sono appesi dei quadretti e un orologio con dei papaveri disegnati. Nel centro della stanza è collocato un tappeto circolare di mille colori, che ricorda quelli persiani, su cui si appoggia un basso tavolino circolare. Se si vuole prendere posto a tavola ci si deve accomodare su dei pratici cuscini in pelle azzurra, rosa e verde.

Passo le giornate seduta davanti alla casetta a leggere e perdermi a fantasticare oppure andando ad esplorare il boschetto che c'è al limite della vasta proprietà della nonna. Quando faccio quest'attività porto con me la macchinetta fotografica, il taccuino e l'acqua. Dovreste vedere le foto ho scattato ai curiosi abitanti del bosco che mi si sono avvicinati, tra cui scoiattoli e ricci. Ho visto anche delle grandi farfalle colorate che si sono meritate alcuni schizzi, diventati poi bellissimi disegni. Quando vengono le mie amiche, giochiamo nel fiume e mangiamo il gelato sulla veranda di casa. La notte del 10 agosto poi è stata bellissima! Non so se sapete che si possono vedere le stelle cadenti; se ne scorgete una, esprimete un desiderio, dicono che si realizzi. Non chiedetemi il perché, neanch'io lo so, ma mi piace creare deliziose fantasie in merito. Così la notte di San Lorenzo mi sono stesa sull'erba ai piedi del castagno ad osservare il cielo. Una luna gialla è sorta e piano piano sono comparse anche le stelle. Poco prima di ritirarmi nella casetta ho visto una stella cadente: ad un tratto è comparsa e ha solcato il cielo lasciando dietro di sé una scia luminosa. Ho espresso il mio desiderio sottovoce e sono andata a dormire. Penso che tutti dovrebbero fare simili esperienze nella propria vita, sono... Scusatemi ma è tornata la mamma per portarmi in città, devo prepararmi per il rientro a scuola. Vorrei tanto intrattenermi con voi ancora un po', non sapete quali altre imprese potrei raccontarvi, ma mamma non vuole aspettare.

(da biblioteca di Montorso)

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