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L’AUTORE. Silvana Rossato, segnalazione della biblioteca di Noventa

Il resto è cronaca

Silvana Rossato


Giugno 2016: l’estate è arrivata, e in casa si sente aria di vacanza. I bambini sono elettrizzati: mare, montagna, piscina … Mia moglie, però, non partecipa a questo clima di euforia: il suo sguardo è lontano, è altrove. La vedo distratta, assente: cerco di incrociare il suo sguardo, ma i suoi occhi mi sfuggono. Eppure con i bambini si comporta come sempre: è dolce e affettuosa, ma con me no.
E’ scontrosa, mi respinge, torna più tardi del solito e trova delle scuse banali: il traffico, un’amica che non vedeva da mesi, la fila al supermercato … Non è da lei, che è sempre stata puntuale, precisa e affettuosa. Passano alcuni giorni e comincio ad intuire un’amara verità: Lara ha un altro uomo, lo sento. Una sera squilla il cellulare mentre siamo in giardino con i bambini: di solito risponde in mia presenza, questa volta invece si alza di scatto e sparisce. Le chiedo spiegazioni: “Una questione di lavoro, delicata …”. Una mattina, al bar, dove di solito faccio colazione, sento una conversazione fermarsi di botto al mio ingresso. Sono certo: stavano parlando di me. E un amico, una sera, dopo il lavoro, mi parla di tradimenti, di matrimoni finiti… Metto insieme il tutto e inizio ad arrovellarmi.
Non è possibile: sono un noto professionista, sono ricco, sono anche un bell’uomo …vengo da una famiglia agiata. Come può Lara mettermi da parte e amare un altro? E io? E la mia reputazione? Il mio nome, la mia carriera, la vita sociale in città, cosa dirà la gente, cosa diranno i miei colleghi, i miei clienti … no, senza di lei tutto va a rotoli …e i figli?
Entro in un vortice di supposizioni, di dubbi, di congetture, spio ogni sua mossa, ogni sua espressione del volto, ma non ho coraggio di chiederle nulla, temo di ricevere la risposta che già so.
Decido di pedinarla, voglio sapere, devo sapere: chi frequenta, da quanto, dove … il perché non me lo chiedo. Sento da tempo che tra me e lei non c’è più quell’intesa, quella comunicazione. Ma so che succede a tante coppie, e mi vengono in mente le parole della canzone di De André:
“L’amore che strappa i capelli è perduto ormai,/ non resta che qualche svogliata carezza/ e un po’ di tenerezza” . Ingaggio un investigatore, e dopo 10 giorni vengo a sapere tutto: da 3 mesi si vede con un imprenditore, si incontrano verso sera, in luoghi appartati, sempre diversi, conversano a lungo in macchina. Sembra si siano conosciuti a scuola: lui, separato, va a prendere i figli nella stessa scuola dei nostri, e lì hanno iniziato a parlare … Sono un uomo distrutto, disperato, decido di prendere il coraggio a due mani e di parlare a Lara: “So tutto, di te e di lui” ma queste parole non avrò mai il coraggio di pronunciarle.
E’ lei, invece, che una sera mi guarda e mi dice: “Marco, devo dirti una cosa, una cosa importante” e mi racconta tutto, anche quello che non avrei mai voluto sentire. Mi dice che vuole la separazione, che non ce la fa più a vivere con me e che per i bambini troveremo un buon accordo, anche per i beni che abbiamo: le case, le auto, i conti in banca. Sono apparentemente calmo, in realtà comincio a coltivare in me il fuoco della rabbia e della vendetta. Iniziano giorni difficili. La mente è dominata da pensieri distruttivi, ossessivi, che mi sovrastano e inizio a ipotizzare un piano diabolico.
Il resto è cronaca, cronaca nera: sono stato arrestato, proprio negli ultimi giorni dell’estate. Le prove che ho costruito per far ricadere la colpa su altri, si sono rivelate castelli di carta. Gli inquirenti hanno scoperto tutto, ma io continuo a negare. Nego, nego, nego con forza perché ad uccidere Lara non sono stato io, è stato il mio Ego, alimentato da pensieri nei quali mi sono identificato, e che hanno preso il sopravvento. Dedico questo racconto alle persone che non sanno prendersi cura dei loro pensieri, e a quelle che già lo fanno, perché continuino a farlo.
(da biblioteca di Noventa)

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