<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
l'evento

Intelligenza Artificiale: nuove frontiere nel mondo che cambia

All'Area 12 Hub di Brescia si è svolto l'evento promosso dal Gruppo editoriale Athesis, Eccellenze d'impresa e Harvard Business Review Italia «Intelligenza Artificiale e lavoro: questione di cervello - uomo, software, nuova produttività», anteprima del Festival del Futuro che si terrà a Verona dal 23 al 25 novembre
Un'immagine creata dall'intelligenza artificiale ascoltando i discorsi dell'evento promosso da Bresciaoggi
Un'immagine creata dall'intelligenza artificiale ascoltando i discorsi dell'evento promosso da Bresciaoggi
AFDF23 Bresciaoggi - Intelligenza Artificiale

 L'Intelligenza artificiale come concetto nuovo e dirompente ma «vecchio» allo stesso tempo, almeno se intesa solo come «generativa»: perché le implicazioni per il mondo del lavoro, della formazione, della fruizione dei servizi e, in generale, di tutti gli aspetti della vita umana sono molteplici e non ancora conosciute. Per cercare di fare chiarezza sul tema, Bresciaoggi ha organizzato la prima tappa di avvicinamento al Festival del Futuro 2023, che si terrà dal 23 al 25 novembre al teatro Ristori di Verona. L'appuntamento bresciano è stato ospitato martedì pomeriggio dall'Area 12 Hub di via Arturo Reggio 12, organizzato dal Gruppo editoriale Athesis con Eccellenze d’impresa e Harvard Business Review Italia: «Intelligenza Artificiale e lavoro: questione di cervello - uomo, software, nuova produttività», condotto dal vice direttore del nostro giornale, Alberto Bollis e dai giornalisti Paola Buizza e Gian Paolo Laffranchi, ha sviscerato il tema da molteplici punti di vista, grazie all'interlocuzione con alcuni dei protagonisti del mondo imprenditoriale e politico bresciano e professionisti nel campo del digitale, dell'arte e della ricerca.

L'Intelligenza Artificiale interpreta le parole e le trasforma in immagini

Matteo Montan, ad Gruppo editoriale Athesis: «È una sfida anche per l'editoria tra opportunità e rischi da valutare»

L'anno prossimo «vedremo se ci saranno ancora i giornalisti o meno...». Si è chiuso con una battuta l'intervento dell'amministratore delegato del Gruppo editoriale Athesis, Matteo Montan, in apertura dell'appuntamento bresciano in vista del Festival del futuro - dal 23 al 25 novembre a Verona - «giunto alla quinta edizione: ci auguriamo di dare risposte, anche se non sapremo se saranno giuste o sbagliate, questa tecnologia è così dirompente che non possiamo capire quello che succederà domani». La questione dell'intelligenza artificiale, soprattutto quella «generativa», si pone anche per l'editoria: «Ma non sappiamo ancora se adottarla o meno e, nel caso, in quale misura, perché percepiamo l'enorme opportunità ma anche i rischi: nel nostro campo, si pongono anche questioni etiche, deontologiche e professionali», ha commentato Matteo Montan, che sulla provocazione finale si è comunque risposto da solo con una certezza confortante: «Sì - ha detto - sono sicuro che i giornalisti saranno qui anche il prossimo anno».

L'evento di Bresciaoggi dedicato all'Intelligenza Artificiale

Lugi Consiglio (Eccellenze d'impresa): «Chiarezza e semplicità per favorire la tecnologia e la sua evoluzione»

Cinque anni di Festival del Futuro. Una quinta edizione focalizzata sulla visione sociale che ha caratterizzato l'intero progetto fin dalla sua nascita. «L'obiettivo - sottolinea Luigi Consiglio, fondatore del network Eccellenze d'Impresa ideatore del Festival insieme al Gruppo Editoriale Athesis e ad Harvard Business Review Italia - è portare sui nostri territori la cultura della tecnologia e della sua costante evoluzione a livello mondiale e rendere questi temi fruibili a chiunque, dialogando e parlando in modo chiaro, diretto e semplice, senza terrorizzare inutilmente. Perché - sottolinea - la vita di ognuno di noi, proprio grazie allo sviluppo della tecnologia, è migliorata e lo sarà anche con l'intelligenza artificiale. Dobbiamo però unire le forze e lavorare affinché si formino competenze specifiche, mettendo al centro dei programmi formativi le nuove discipline e i nuovi mestieri e con l'aiuto delle imprese e delle istituzioni formare e integrare i giovani nel nuovo modello di sviluppo sociale, oltre a valorizzare il ruolo sociale dell'impresa sui territori.

Leggi anche
Rocco Tanica pioniere nella letteratura «È come parlare con un amico creativo»

Lorenzo Montagna (Seconda Stella): «AI, abilitatore, non una tecnologia»

Il primo a parlare di Intelligenza artificiale dal palco di Area 12 Hub è stato Lorenzo Montagna, fondatore di Seconda Stella e presidente italiano di «VR/AR Association», nonché tra i massimi esperti italiani di tecnologie applicate ai media e alla comunicazione: dagli esordi in aziende come Yahoo!, Viamichelin e Altavista, passando per i discorsi sulla pubblicità digitale - «che oggi vale il 45% di tutta la pubblicità complessiva» -, l'e-commerce e il Metaverso: «L'AI è un abilitatore, non una tecnologia: oggi consideriamo solo la sua parte generativa, ma è molto più potente – ha spiegato -. Oggi stiamo vedendo un punto, il più banale, generare dati che vengono letti, reinterpretati e restituiti dalle macchine, è un mondo di matematici e statistici».

L'intelligenza guidata da un computer «era già presente negli anni Cinquanta: dal computer che batte i campioni di scacchi si è arrivati alle macchine a guida autonoma, ma stiamo andando verso una direzione più profonda – ha sottolineato Montagna -. L'AI è l'intelligenza vera, molto più potente di quella umana: dobbiamo capire come gestirla». Di certo, non ci sarà nessun passo indietro: si parla di dati, algoritmi, informazioni e conoscenza ed è un processo che «si può rallentare, regolare, creare un ecosistema etico e sociale, ma la tecnologia non si ferma». Nel mondo del lavoro Riguardo al futuro nel mondo del lavoro, Montagna ha notato che «qualche anno fa si pensava che i primi a rischiare il posto sarebbero stati gli impiegati, come i gestionali, oggi l'AI ha imparato a programmare e a rischiare sono i programmatori. Serve un reskilling di tutti, imprenditori, consulenti e dipendenti: per l'AI c'è bisogno di un approccio olistico, è inserita in un contesto in cui ci sono altre tecnologie. Oggi l'AI è il faro, ma presto tornerà la realtà virtuale aumentata».

Paolo Cervini di Harvard Business Review Italia: «Democratizzazione»

Il co-Lead del Capgemini Invent's Management Lab, ha parlato della rivoluzione nata da Chat Gpt, soprattutto con le versioni 3.5 e 4: «Non è una tecnologia per esperti, sta nel telefono di tutti, non servono codici, basta dialogare con la macchina. È accessibile a chiunque, porta a una democratizzazione fortissima: è una grande opportunità per le Pmi, ma servono velocità e capacità di sperimentare». Non usando questo strumento (bloccato per qualche settimana anche in Italia) «ci siamo fatti ridere dietro da mezzo mondo: certo ci sono rischi, bisogna porre i guard rail anche per motivi di responsabilità sociale, ma mettere la testa sotto la sabbia non serve» ha detto Cervini.

Manuel Venturi