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CHEF VICENTINI PROTAGONISTI

L’Espresso premia la Tana, Dal Degan nell’olimpo italiano della ristorazione

Lo chef della Tana Gourmet di Asiago, Alessandro Dal Degan, è stato premiato dalla Guida ai Ristoranti d'Italia de L’Espresso, firmata da Enzo Vizzari, con i cinque cappelli, massimo riconoscimento che lo pone ai vertici della ristorazione nazionale assieme ad altri 17 colleghi, mostri sacri del calibro di Niko Romito, Carlo Cracco, Massimiliano Alajmo, Davide Oldani, Enrico Crippa, Mauro Uliassi, Massimo Bottura, Moreno Cedroni e altri che hanno fatto la storia della ristorazione moderna in Italia e all’estero. Alessandro però è andato oltre e si è portato a casa anche un altro riconoscimento ambito, quello di miglior pranzo dell’anno per gli ispettori della Guida. «Abbiamo un grande amore per il nostro lavoro, anche se prima di essere un lavoro è una passione - ha commentato a caldo rientrando da Firenze dove ha ricevuto il premio - Abbiamo sicuramente un po’ di quello spirito di resilienza tipico dei montanari, che ci ha aiutato sempre a superare le difficoltà. Ma probabilmente abbiamo anche un pizzico di sana follia, che ci ha portati a rimescolare le carte, a rimetterci in gioco, a vedere le cose in un modo differente. Perché “differente” è, oggi, La Tana Gourmet. Abbiamo avuto il coraggio di affrontare questi ultimi due anni con uno spirito combattivo, di fare scelte estreme in un momento estremo, senza paura di sbagliare. Fortunatamente non è accaduto, non abbiamo sbagliato, ma abbiamo imparato qualcosa di importante. A credere in noi stessi e ai nostri sogni, ma anche a comprendere che non esserci mai omologati alle mode ci ha donato un bene preziosissimo: l’identità». Oltre a Dal Degan si sono fatti onore anche altri vicentini, in particolare Giuliano Baldessari dell'Aqua Crua di Barbarano che ha ottenuto i quattro cappelli, La Peca dei fratelli Portinari ha confermato il cappello d'oro, una sorta di premio alla carriera, i tre cappelli sono andati al Casin del Gamba ad Altissimo, al giovane Matteo Grandi con l’omonimo ristorante in Basilica e allo Spinechile di Schio di Corrado Fasolato. Inspiegabili invece sono i soli due cappelli assegnati a Damini & Affini di Arzignano, un ristorante che ci piace molto e che propone una maniacale ricerca sulla materia prima. Ha infine dell’incredibile a nostro avviso la penalizzazione di due ottimi ristoranti come la neo stellata Favellina di Malo e dei TreQuarti in Val Liona dello chef Alberto Basso. Si confermano con due cappelli due ristoranti che ci piacciono come l’Impronta di Bassano dello chef Cristopher Carraro e la storica Locanda di Piero di Renato Rizzardi. Un plauso infine a cinque nuovi ingressi già con un cappello: FuoriModena a Vicenza, di Claudio e Lorenzo Roncaccioli, il mago del pesce fresco Massimo Scopel con il suo Massimo Gusto in città, Alla Pergola a Sarcedo, cresciuti moltissimo, Casa Dimitri dello chef Dimitri Mattiello e infine Maltraversi di Arzignano, con lo chef Daniel Lazzaro e Andrea Lavezzi.

Alberto Tonello