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La storia

Da giovane coppia a imprenditori. «Il nostro sogno»

di Giulia Armeni
Riccardo Bonetto, 29 anni, e Iva Straser, 24 anni hanno aperto il ristorante "Spina Losca" in piazza Biade a Vicenza
Riccardo Bonetto, 29 anni, e Iva Straser, 24 anni
Riccardo Bonetto, 29 anni, e Iva Straser, 24 anni
Riccardo Bonetto, 29 anni, e Iva Straser, 24 anni
Riccardo Bonetto, 29 anni, e Iva Straser, 24 anni

Due cuori e un ristorante. Anzi, un «bacaro con influenze spagnole», dove i cicchetti veneto-vicentini e i piatti della tradizione si gustano sì con lo spritz e le "ombre" locali, ma «anche con la sangria, vini selezionati e gin di qualità». C'è l'entusiasmo delle prime volte e la gioia di chi ha raggiunto - assieme - un obiettivo nella passione con cui Riccardo Bonetto e Iva Straser raccontano il loro «sogno diventato realtà». E cioè un ristorantino a due passi da piazza dei Signori, precisamente in piazza Biade, a Vicenza, che risponde all'accattivante nome di "Spina Losca".

Là dove fino a dicembre, c'era la "Gastronomia" de "La Pescaria da Claudio" (in contra' Pescaria), da qualche giorno ha infatti trovato casa il progetto di ristorazione di Riccardo e Iva. 29 anni lui, 24 lei, di Altavilla e di Sovizzo, sono loro i nuovi, giovanissimi titolari dell'osteria trendy. Giovanissimi e innamoratissimi, tanto da aver deciso di buttarsi assieme nell'avventura imprenditoriale, la prima per entrambi. «Io faccio il cuoco e ho lavorato proprio con l'ex proprietario del precedente locale, dopo aver fatto esperienza anche in Spagna ho avuto l'opportunità di dedicarmi a un'attività mia e l'ho colta al volo», spiega Riccardo. Merito del background nelle cucine italiane e spagnole ma, soprattutto, della decisione di Iva di condividere con lui il salto nella ristorazione in proprio. «Ho sempre fatto la cameriera e la commessa, non è certo facile gestire un ristorante da titolari, ma è sempre stato un nostro desiderio farlo e farlo assieme», sorride Iva.

Nessun timore di litigi e discussioni, lavorando fianco a fianco? «Assolutamente no - assicurano - magari qualche incomprensione capita, ma andiamo d'accordo su tutto e ci sosteniamo a vicenda». La preoccupazione, semmai, è per i rischi legati alla sicurezza che, da neo inquilini del centro, cominciano a toccare con mano. «Purtroppo qua, alla sera, c'è da aver paura, cerchiamo sempre di evitare di percorrere lunghi tratti a piedi, ci vorrebbe più illuminazione», osservano.

Con loro, nel neonato team, anche un aiuto cuoco e una collaboratrice per la sera. L'apertura è sei su sette (chiusura al lunedì), dalle 11.30 alle 15 e dalle 18.30 alle 23. Aperitivi, pranzo e cena, insomma al bancone, nella saletta al piano basso e nel plateatico. Dai crudi di mare ai cicchetti-tapas, non mancano primi e secondi e le specialità della casa, «come l'ensaladilla di gamberi». A proposito: perché il nome "Spina Losca"? «Perché in genere quando si mangia il pesce, per quanto si pulisca bene, resta sempre una spina nascosta, "losca" e ci sembrava carino».