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Valbruna, nuovo approdo goloso del padovano

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Lo staff del Valbruna
Lo staff del Valbruna
Lo staff del Valbruna
Lo staff del Valbruna

Limena, a nord di Padova, sulla strada per Piazzola, non è certo di quei paesi che ci vai tua sponte a farci un giro. Da qualche mese però la scusa buona può essere quella di regalarsi una serata piacevole o una pausa pranzo golosa nella nuova proposta della ristorazione padovana: Valbruna uno spazio polifunzionale che riunisce un bistrot, con proposte di piatti dal mondo e ingredienti del territorio: dal nipponico Ramen alla tajine marocchina per far sentire il cliente cittadino del mondo, e un ristorante à la carte, con una cucina in chiave contemporanea, leggera e ben eseguita, che si poggia su una materia prima di ottima qualità, fresca, stagionale e selezionata dal giovane (28 anni) chef Davide Tangari.

Il ragazzo a dispetto dell’età ha già al suo attivo collaborazioni importanti tra le quali gli stellati Michelin Antonino Cannavacciuolo al “Villa Crespi” due stelle, Enrico Cerea al ristorante “Da Vittorio” tre stelle, Giuseppe D’Aquino a l'Oseleta una stella in quel di Cavaion Veronese, Oliver Piras del ristorante Aga un stella di San Vito di Cadore e ancora il “Il Marchesino” a Milano, grazie agli studi all’Alma di Gualtiero Marchesi. I curriculum stellati si sa non sono di per sé garanzia di nulla, tra stage e fugaci apparizioni nelle cucine celebrate oramai un po’ tutti gli chef che vogliono guadagnarsi un posto al sole riescono a mettere sul biglietto da visita qualche stellato famoso, Davide però ha la sicurezza e l’umiltà di chi una certa esperienza di peso se l’è fatta. «Nei miei piatti mi piace accostare l’opulenza del gusto delle mie radici, accanto al rigore che ho imparato in pasticceria».

Il Cocktail-bar scenografico abbinato ai due locali propone drink che fondono tecniche di cucina e mixology, e sono serviti da soli o in abbinamento ai piatti del bistrot e del ristorante e sono curati magistralmente da un giovane vicentino che promette davvero bene, il bartender Andrea Camparmò, 23 anni, che ha curato assieme al responsabile di sala Christian Lorenzato la carta dei cocktail e dei distillati. I drink Valbruna fondono tecniche di cucina e mixology, e sono serviti da soli o insieme a proposte culinarie dello chef. Per renderli maggiormente fruibili ecco l’abilità e l’importanza di moderare il tenore alcolico nei cocktail, introducendo quindi l’utilizzo di “spezie liquide”, estratti e infusi plasmati sulla composizione del piatto, per la perfetta riuscita dell'esperienza gustativa.

Nella cucina a vista che sforna le creazioni dello chef tra ristorante gourmet e bistrot (trenta posti l’uno e anche il secondo) “danzano” tra i fornelli Massimo Ferrarese, Alexander Totu e Riccardo Finco.
E ora veniamo alla carta vini, importante per un locale appena aperto, oltre 170 etichette tutte ragionate e strettamente legate alla cucina, con una attenzione per i vini naturali e per il buon rapporto qualità prezzo, artefice di questo piccolo miracolo enologico è la brava e simpatica Alessandra Dinato, 33 anni e una solida esperienza maturata a Londra alla corte di un genio spietato, Gordon Ramsey, e affinata da due anni di full immersion senza distrazioni per conseguire l’ambito diploma wset di quarto livello.

E infine veniamo alla vera artefice di questo nuovo approdo goloso del padovano, Elisa Vianello, dell’omonima impresa di costruzioni edili di famiglia, che ha realizzato il desiderio di ristrutturare l’antica distilleria Valbruna. Il nome Valbruna identifica un edificio storico di Limena, un nome evocativo poiché le distillerie Valbruna sono state uno dei primi opifici sorti nel dopoguerra, prima ancora della nascita del suo polo industriale. Lo studiato design del ristorante Valbruna colpisce immediatamente: grandi vetrate come pareti, cocktail bar scenografico, cucina a vista e un ampio spazio strutturato in due sale, bistrot e ristorante, per uno spazio totale di 350 metri quadri.
Da Provare.
 

Alberto Tonello