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La Fiera

Slow Wine, cin cin a Bologna. Duecento le cantine e tre alfieri del vino vicentino

Da domenica 25 a martedì 27 febbraio il primo evento dell'anno. Presenti Ca' Rovere, Le Vie di Angarano, Vigneto due santi

Sarà il primo grande appuntamento enologico targato 2024. La terza edizione di Slow Wine Fair riunirà a BolognaFiere dal 25 al 27 febbraio oltre 950 espositori, selezionati dalla commissione di assaggio di Slow Food. Tra questi, tre vignaioli vicentini, tutti presenti nella "Guida al mangiare e bere bene a Vicenza e in Veneto" de Il Giornale di Vicenza, in vendita in tutte le edicole.

In rigoroso ordine alfabetico, iniziamo da "Ca' Rovere" di Alonte, azienda specializzata nella produzione di spumanti metodo classico. Selezione attenta delle uve, pressatura soffice e terreno particolare dei Colli Berici sono gli ingredienti che rendono eccellenti questi vini. Inoltre, il 2023 ha portato una novità in casa Cà Rovere: la botte Clayver, botte in grès, materiale nuovo per l'enologia, usata per la prima fermentazione di alcuni vini.

La seconda cantina vicentina presente al Wine Fair di Bologna sarà "Le Vie di Angarano" di Bassano del Grappa. Questa azienda tutta al femminile, situata nella zona più ad est della Doc Breganze, ha sede nella splendida Villa Angarano, antica dimora progettata dall'architetto vicentino Andrea Palladio ed ubicata appena fuori Bassano, vicino al fiume Brenta.

Ultima ma non ultima per importanza è un'azienda bassanese, il "Vigneto due santi" dei fratelli Zonta. I vini prodotti sono di ottima qualità, ma ciò che caratterizza questa cantina è anche lo stupendo paesaggio in cui si trovano i vigneti, tra olivi e boschi.Saranno queste tre cantine a rappresentare i colori della provincia di Vicenza nella terza edizione di Slow Wine Fair.

In totale saranno più di duecento le cantine presenti, provenienti da venticinque Paesi, di cui trentanove dalla Francia, diciassette dalla Spagna, diciotto dall'Austria e sette dalla Germania, per un'offerta complessiva di oltre cinquemila vini in degustazione. Debuttano quest'anno Australia, Giappone, Messico, Sudafrica e Svezia, nazioni che sanno offrire prodotti enologici senza dubbio interessanti. Tutto ciò rende la manifestazione bolognese un punto di riferimento per il panorama vitivinicolo internazionale, ma soprattutto questi dati arricchiscono il dibattito tra produttrici e produttori della Slow Wine Coalition, la rete mondiale composta da tutti i protagonisti della filiera del vino che ogni giorno portano avanti i princìpi del manifesto del "vino buono pulito e giusto", preservando l'ambiente e le sue risorse e mantenendo viva la loro comunità di appartenenza. Insomma, un appuntamento da non perdere per sommelier, ristoratori ed amanti del buon vino.

Stefano Cirillo