Panetthòn, vola Saporè
Due vicentini sul podio

Vicenza protagonista a Panetthòn 2018. La finale si è svolta a Osterie Meccaniche ad Abano Terme e ha visto a confronto i migliori 12 panettoni artigianali del Veneto, prodotti senza additivi e in particolare senza il famigerato emulsionante F471. Qualità altissima, giuria severa e competente: il responso finale riproduce in fotocopia la semifinale vicentino-veronese che si era svolta alla pizzeria I Tigli di Simone Padoan a San Bonifacio.Primo classificato si è confermato il panettone di Saporè, a San Martino Buon Albergo, del guru dei lievitati Renato Bosco; poi il podio è stato monopolizzato da due mastri dolciari vicentini, Il Chiosco di Lonigo e la pasticceria Olivieri 1822 di Arzignano che si erano guadagnati il podio già nella semifinale e si sono confermati in cima alla classifica anche nel corso della finale padovana. A votare il migliore panettone del Veneto una giuria tecnica composta da giornalisti ed esperti di enogastronomia, ma stavolta anche il pubblico è stato chiamato ad esprimere un giudizio alla cieca e anche la giuria popolare si è trovata concorde.Questi sono gli altri finalisti: pasticceria Marisa di Arsego di San Giorgio delle Pertiche, pasticceria Celso di Padova e ristorante Val Pomaro di Arquà Petrarca; Battistuzzi di Conegliano, pasticceria Centeleghe di Farra D'Alpago e la pizzeria Rocca d'Asolo di San Vito di Altivole; l'Osteria Zero di Zero Branco, la pasticceria Fabris di Fontanelle e la pasticceria Max di Treviso chiudono il lotto dei migliori. Panetthòn è una sfida solidale il cui ricavato è andato a due progetti: gli "Amici di Adamitullo" dell'omonima onlus creata da don Cesare Bullo che in Etiopia aiuta i bambini, e l'associazione Co- Meta di Padova che da qualche anno sostiene attività di cooperazione sociale rivolte ai bimbi in Burkina Faso.